BERNA – Lo scorso aprile i clandestini fermati sulla linea di frontiera ticinese sono stati poco più di 500. Numeri importanti che riportano alla ribalta il problema della gestione e delle capacità organizzative nell’accoglienza dei migranti che giungono dal Nordafrica.
Nonostante la capacità di accoglienza limitata rispetto agli altri centri della Svizzera, Chiasso è confrontata con la gestione di un numero importante di richieste. E vista l’impossibilità del centro di accogliere tutti i richiedenti, le autorità si vedono costrette a ripiegare in scelte alternative, quali per esempio, il dirottamento in centri della protezione civile o in pensioni sparse un po’ ovunque nel Mendrisiotto.
A spiegare i motivi che hanno spinto il Governo cantonale a chiedere a Berna una nuova strategia nella gestione del flusso di migranti è Norman Gobbi, il direttore del Dipartimento delle Istituzioni. Gobbi ritiene che la situazione sia da affrontare a livello strategico e operativo da Berna, in appoggio con le autorità cantonali, affinché il fenomeno dell’immigrazione venga controllato meglio. In altre parole, il direttore del DI chiede nuovi centri di accoglienza, “naturalmente non ha Chiasso – ha precisato – che permetterebbero un miglior controllo di questi richiedenti”.
“Oggi i richiedenti vengono sparpagliati in tutto il territorio, in alloggi o altri tipologie di pensioni. Tutto ciò aumenta il rischio che i richiedenti, appena presumono che la loro richiesta possa essere negata, scompaiono nel sottobosco e finiscano nelle mani della malavita organizzata”.