L’impatto del nuovo codice. Il ministro: proponiamo un aumento degli agenti. Il pg: un paio di amministrativi in più.
di Andrea Manna
« Riguardo alle misure da adottare per rispondere alle esigenze del nuovo codice, sono sulla stessa lunghezza d’onda del comandante della Polizia cantonale e del Procuratore generale », dice il titolare del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi riferendosi agli incontri avuti sin qui con il capo della PolTi Matteo Cocchi e il pg John Noseda . L’impatto della procedura penale unificata a livello federale, in vigore dallo scorso 1° gennaio, sull’attività delle forze dell’ordine e della magistratura inquirente è descritto in un rapporto che Ministero pubblico e Comando della Cantonale hanno allestito congiuntamente e consegnato già qualche mese fa alla direzione del Dipartimento. Nel documento la Procura sollecita un aumento contenuto del personale amministrativo, mentre la PolTi, spiega il ministro, « chiede un incremento del numero di agenti: almeno trentotto unità in più, in considerazione anche dei futuri pensionamenti ». Potenziamento, quest’ultimo, che « come Dipartimento abbiamo chiesto di inserire nelle Linee direttive che il governo si appresta a varare. Faccio notare che tale aumento è inferiore rispetto a quello chiesto, e accordato, in altri cantoni in seguito all’introduzione della nuova procedura ».
Intervenendo alle recenti assemblee dei tre sindacati di polizia il procuratore generale, rivolgendosi ai politici, è stato del resto chiaro. Per chiudere le inchieste in tempi ragionevoli, per garantire sicurezza “ci vogliono personale, mezzi e strutture”, ha sottolineato Noseda durante la riunione della sezione ticinese della Federazione svizzera dei funzionari di polizia. “Vi sono degli appesantimenti burocratici dovuti al mare di carta che con questo codice bisogna produrre”, così il pg all’assemblea degli agenti aderenti alla Vpod. « Secondo m e – riprende Gobbi – il precedente governo già in occasione della messa a punto degli adattamenti dell’organizzazione giudiziaria ticinese alla nuova procedura penale avrebbe dovuto fare una prima valutazione dell’eventuale fabbisogno di risorse umane in seno sia alla Polcantonale che al Ministero pubblico, dove è aumentato il numero dei magistrati col cambiamento di statuto dei sostituti procuratori, divenuti col 1° gennaio pp a tutti gli effetti, ma non in maniera adeguata quello del personale amministrativo ». Il ministro di giustizia e polizia non vuole perdere tempo. « Proprio sulla base del rapporto elaborato congiuntamente da Polizia e Procura il Consiglio di Stato ha deciso il mese scorso – ricorda Gobbi – di anticipare al prossimo 1° gennaio il potenziamento del corpo di polizia, da 615 a 642 collaboratori, peraltro già avvenuto, anziché attendere il termine del 2015 come stabilito due anni fa dal governo di allora. Inoltre, ripeto, ho chiesto che nelle Linee direttive figuri un incremento dell’organico di polizia, circa 38 agenti in più, da attuare nel corso di questo quadriennio. La scuola di polizia 2013, che il Consiglio di Stato ha autorizzato, va in questa direzione ». Non solo. Il Dipartimento « intende anche sgravare gli agenti della Cantonale di alcuni compiti, assegnandoli magari ad altri funzionari, come il piantonamento di detenuti ricoverati in ospedale o il trasporto di carcerati: contiamo di uscire con delle proposte concrete entro la metà del 2012 ». Nel frattempo il comandante della PolTi guarda oltre questa legislatura. « Grazie alla recente risoluzione governativa che ha anticipato al 1° gennaio 2012 il potenziamento deciso nel dicembre 2009, il Comando – evidenzia Cocchi – può sin d’ora pianificare alla luce dei compiti e delle sfide che ci attendono l’organizzazione del corpo di polizia con riferimento anche e soprattutto al numero degli effettivi. Una pianificazione che sarà a lungo termine ».
Tornando all’immediato futuro, il Ministero pubblico « ha chiesto un paio di unità amministrative in più, proprio perché il lavoro amministrativo con questo codice è notevolmente aumentato – rileva Noseda – . Penso ad esempio alle intimazioni obbligatorie, alle citazioni di tutte le parti a tutti gli atti istruttori, alla nomina e alla remunerazione dei difensori d’ufficio ». Insomma la nuova procedura, aggiunge il pg, ha assegnato alla Procura « competenze che prima erano di altre autorità e introdotto nuove formalità. Formalità che vanno assolutamente rispettate per evitare pure il rischio di cagionare danni allo Stato ». La necessità del potenziamento indicato da Noseda è condivisa da Gobbi. « Stiamo verificando fra l’altro – sostiene il direttore delle Istituzioni – se altri settori della magistratura e uffici del Dipartimento possono liberare personale da mettere a disposizione del Ministero pubblico ».