Dal Corriere del Ticino l Il consigliere di Stato sottolinea i benefici ambientali del voto sulla modifica di legge per il finanziamento degli ecobonus per il rinnovo del parco automobilistico.
Il credito di 16 milioni a favore degli ecoincentivi, e non solo, verrà finanziato con un aumento delle imposte di circolazione. Insomma, anche questa volta toccherà al cittadino passare alla cassa…
«Ci tengo a sottolineare che prima di aumentare – temporaneamente – le imposte di circolazione si dovrà far capo al credito di 5 milioni incassati negli scorsi anni con il sistema bonus/malus, ossia secondo il principio che “chi più inquina più paga”. Solo una volta esaurite le eccedenze, già a disposizione del Cantone, e in base al successo che l’iniziativa riscuoterà, il Consiglio di Stato valuterà se, e in che misura, aumentare le imposte agli automobilisti».
Ma la Lega un tempo non combatteva il caro-tasse e imposte?
«Ovviamente nessuno vorrebbe toccare le tasche dei cittadini. D’altra parte se il Consiglio di Stato si impegna a portare a termine un progetto deve anche trovare una fonte di finanziamento. In ogni caso saranno i ticinesi ad esprimersi in merito».
Non c’era davvero un altro modo per trovare questi ulteriori milioni?
«Ricordo che in principio il messaggio prevedeva lo stanziamento di un credito di 30 milioni. In seguito a una serie di proposte formulate dal Parlamento, il Governo ha licenziato un nuovo messaggio, dimezzando l’importo e rivedendo la strategia a favore della mobilità sostenibile, tenuto conto che l’attuale situazione delle finanze cantonali non permette di assumere nuovi oneri senza compensazioni».
Al momento 5 milioni sono già a disposizione e i restanti 11, a dipendenza delle richieste, verranno appunto finanziati con il supplemento. Voi però dite che il no delle urne farà cadere l’intero progetto. Come verranno utilizzati allora i 5 milioni già oggi a disposizione?
«La volontà, già ribadita più volte anche in passato, è quella di restituire questo importo ai cittadini. Per farlo vi sono, a mio avviso, diverse modalità che sarebbe possibile attuare tra cui ad esempio la riduzione dell’imposta (su uno o più anni) indistintamente a tutti i detentori di un veicolo oppure solo ai veicoli particolarmente efficienti».
Tra gli argomenti per votare no il prossimo 14 giugno, i referendisti fanno notare che l’imposta di circolazione ticinese è tra le più alte a livello svizzero. Cosa ribatte?
«I nostri vicini grigionesi, che sono spesso citati perché pagano in media un’imposta di circolazione meno cara dei ticinesi, beneficiano di una serie di finanziamenti da Berna, dovuti alla perequazione finanziaria, che al nostro Cantone non spettano. Grazie a questa somma possono finanziare la manutenzione e la realizzazione di infrastrutture stradali sul loro territorio. Per noi, in Ticino, la situazione è differente. Per sovvenzionare opere di questo tipo occorre trovare una fonte di finanziamento: l’imposta di circolazione che paghiamo serve anche a questo scopo. Non si può realizzare un progetto senza i fondi per finanziarlo. Nello specifico del progetto per favorire la mobilità sostenibile, saranno i cittadini ticinesi il prossimo 14 giugno ad avere l’ultima parola e a decidere sulla modalità di finanziamento».
Chi è contrario all’aggravio solleva anche perplessità sull’efficacia della promozione di veicoli ecologici, dopo le precedenti esperienze VEL. In Ticino a fine 2013 c’erano in circolazione solo 166 veicoli elettrici. Perché questa volta dovrebbe essere differente?
«I programmi VEL del passato beneficiavano di altre condizioni e sono stati realizzati in un contesto diverso. Anche la differenza di prezzo tra veicoli molto efficienti e veicoli con trazione tradizionale è diminuita ma non quanto basta per essere effettivamente concorrenziale. In quest’ottica sono stati introdotti i contributi per incentivare l’acquisto di veicoli più sostenibili dal profilo energetico e ambientale».
Tutti potranno beneficiare degli ecoincentivi, indipendentemente dal loro reddito. Non crede che al posto di andare a coprire la differenza tra i costi delle auto, serviranno invece all’acquisto con lo sconto della seconda vettura, ciò che annullerebbe di fatto gli obiettivi?
«Per migliorare l’efficacia del programma di incentivi, il Cantone ha cercato di favorire la rottamazione, cioè la messa fuori circolazione definitiva, di veicoli inquinanti. I contributi all’acquisto di veicoli molto efficienti saranno perciò definiti e modulati in modo da indurre l’acquisto di un’automobile molto efficiente in sostituzione di una tecnologicamente superata. Il beneficio in termini ambientali ed energetici sarà conseguentemente maggiore».
Perché stanziare solo due milioni su un totale di 16 a favore della mobilità aziendale, non sarebbe più opportuno accrescere questa quota per ridurre il traffico sulle strade?
«La cifra di due milioni di franchi stanziata su proposta del Dipartimento del collega Claudio Zali, può trarre in inganno. Infatti, comprende solo una parte dei contributi per la mobilità aziendale, ovvero:
– i contributi alle aziende per l’allestimento e l’attuazione di piani di mobilità aziendale, che implicano costi di consulenti esperti in materia;
– i crediti per sostenere infrastrutture e strumenti per il car pooling e il car sharing;
– gli incentivi per l’attuazione dei piani di mobilità aziendale, per esempio per l’acquisto di biciclette aziendali o la predisposizione di posteggi coperti per biciclette;
– l’importo per permettere alla comunità tariffale di offrire gli sconti sull’acquisto dell’Arcobaleno aziendale».
Quali le misure concrete che verranno messe in atto per la mobilità aziendale?
«Nel credito di 16 milioni di franchi denominato “cash-bonus” sono compresi, oltre agli incentivi per l’acquisto di veicoli particolarmente efficienti, anche gli incentivi destinati a sostenere le aziende che si dotano di veicoli aziendali per il trasporto dei propri dipendenti. Per esempio, per l’acquisto di un autobus da 40 posti con un costo nell’ordine di grandezza di 400.000 franchi è previsto un incentivo di 50.000 franchi».
“Nessuno vorrebbe toccare le tasche dei cittadini. Ma se il Governo si impegna a portare a termine un progetto deve anche trovare una fonte di finanziamento”
Temporaneo
Una volta esaurite le eccedenze e in base al successo dell’iniziativa il Consiglio di Stato valuterà se, e in che misura, aumentare le imposte agli automobilisti
Mobilità aziendale
La cifra di due milioni può trarre in inganno. Comprende solo una parte dei contributi per la mobilità aziendale (car pooling e abbonamenti Arcobaleno)