Servizio all’interno dell’edizione di domenica 11 novembre 2018 de Il Quotidiano
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Da www.ticinonews.ch
A 100 anni dalla fine del conflitto, le autorità rendono omaggio ai caduti. Presenti Gobbi e Gianini.
L’11 novembre 1918 terminò la Prima Guerra Mondiale, uno degli eventi che segnarono maggiormente la storia mondiale del secolo scorso.
Per commemorare il centesimo anniversario della fine di questo avvenimento il Dipartimento delle istituzioni e la Città di Bellinzona hanno organizzato un evento commemorativo questa mattina, alle ore 09.30, di fronte al Monumento dedicato ai caduti, in via Dogana. Presenti all’evento il Direttore del DI Norman Gobbi e il municipale di Bellinzona Simone Gianini.
“Commemorare la fine della Prima guerra mondiale in Ticino e in Svizzera non significa esaltare una vittoria o prodezze militari, bensì ricordare solennemente tutti quei cittadini- soldato che prestarono i loro 500 giorni di servizio a favore della neutralità armata del nostro Paese e della protezione delle nostre frontiere” ha sottolineato il Consigliere di Stato. “Il loro impegno alla protezione delle frontiere svizzere, vide sicuramente momenti di grande tensione lungo il confine franco-tedesco, in quanto le due armate a nord si duellavano alla conquista di pochi metri lungo le linee di difesa rispettivamente di attacco e, come fu per lo Stato neutrale del Belgio, un attacco attraverso la Svizzera per aggirare le linee fortificate era possibile. Anche lungo il confine italo-austriaco si verificarono episodi, in cui i soldati svizzeri difesero il territorio svizzero in Val Monastero dai tentativi di aggiramento degli Alpini o dei Kaiserjäger che combattevano sui pendii dello Stelvio”.
Gobbi ha anche ricordato l’importante ruolo delle donne rimaste a casa: “Siamo qui oggi ad onorare l’impegno militare degli uomini, ma pure delle donne e delle famiglie che subirono l’assenza per quasi un anno e mezzo dei loro mariti e padri, senza che fosse prevista un’indennità di perdita di guadagno. La Prima guerra mondiale dimostrò, qualora ce ne fosse bisogno, il ruolo centrale della donna nella comunità”.
Durante la cerimonia i picchetti d’onore dell’Esercito svizzero e della Polizia cantonale hanno posato alcune corone di fiori in omaggio ai militi caduti.