Articolo pubblicato nell’edizione di martedì 19 maggio 2020 de La Regione
Giacenze in aumento, a causa pure delle ‘disfunzioni’ alla Pretura di Riviera. Il Consiglio di Stato al parlamento: la Pretura penale necessita al più presto di un rinforzo.
La situazione della Pretura penale e quella della Pretura del Distretto di Riviera “impongono un intervento urgente, volto a supportare l’attività giudicante di queste autorità”. In altre parole, occorre designare al più presto “un/a magistrato supplente per un tempo determinato con il compito di evadere una serie di incarti”. È quanto scrive il Consiglio di Stato in una lettera inviata la scorsa settimana all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio e per il tramite di questo alla commissione parlamentare Giustizia e diritti.
Operativa in Ticino dal 2003 (sede a Bellinzona), la Pretura penale si compone di cinque giudici: il presidente e i quattro pretori di valle (tra cui quello di Riviera), che all’occorrenza fungono da giudici penali di prima istanza. Processi e sentenze: i cinque magistrati sono chiamati a deliberare sulle opposizioni, fra l’altro, ai decreti d’accusa emanati dal Ministero pubblico. Si parla di penale minore, anche se quest’ultimo costituisce oggi il grosso delle vertenze trattate dalle Corti penali cantonali. La missiva del governo al Gran Consiglio prende spunto dai dati, eloquenti, sul numero dei nuovi incarti e soprattutto su quello degli arretrati. Dal Rapporto 2019 del Consiglio della magistratura e delle autorità giudiziarie, ricorda il Consiglio di Stato, “emerge che la Pretura penale è stata di nuovo confrontata con un importante afflusso di nuove entrate che hanno raggiunto una quota record di 1’048 unità”. L’incremento degli incarti evasi, pari a 1’015 unità, “non compensa tuttavia il maggior aumento delle nuove entrate rispetto all’anno precedente (il 2018, ndr), ciò che si riflette nelle giacenze che si assestano a ben 807 unità”. Secondo il Consiglio della magistratura, si evidenzia nella lettera firmata dal capo dell’Esecutivo e direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi, “questa situazione presenta delle criticità tenuto conto del principio di celerità”. Una situazione che deriva però anche da quella “venutasi a creare negli anni in seno alla Pretura del Distretto di Riviera”, cosa che “non ha di certo contribuito a ridurre le giacenze presso la Pretura penale”. E qui il governo menziona il pretore di Riviera Patrizia Gianelli, entrata in carica nove anni fa, e quanto annota al riguardo il rapporto del Consiglio della magistratura: “Sulla base dei dati disponibili, anche nel 2019 il funzionamento di questa Pretura (del Distretto di Riviera, ndr) resta critico, sia sotto il profilo giurisdizionale, sia gestionale. Da rilevare anche l’apporto – (di nuovo) intempestivo e sotto le aspettative – in Pretura penale, pur tenuto conto delle assenze per malattia del pretore, che però in questo ambito sono state parzialmente compensate”. Gianelli – che in marzo il Gran Consiglio non ha rieletto alla carica di pretore, decisione da lei impugnata davanti al Tribunale federale (il ricorso è tuttora pendente) – terminerà la propria attività alla fine di questo mese. Le subentrerà Elisa Bianchi Roth.
‘Nella Pretura di Riviera disfunzioni preoccupanti’
La Pretura di valle versa comunque “in una situazione di estrema emergenza: dal 2011 a fasi alterne, e dal 2016 in modo più costante e diffuso, sono infatti state accertate importanti carenze e disfunzioni per efficienza ed efficacia nella risposta di giustizia”, sottolinea il Consiglio di Stato manifestando “seria preoccupazione”. Il quale – alla luce “delle problematiche sorte in Pretura penale” e “delle disfunzioni presenti ormai da anni presso la Pretura del Distretto di Riviera” e delle relative conseguenze – ritiene “necessario” intervenire “con celerità per supportare entrambe le autorità giudiziarie”. E “l’intervento auspicato, discusso con il presidente della Pretura penale (Marco Kraushaar, ndr), è quello di designare un magistrato supplente per un tempo determinato con il compito di evadere una serie di incarti”. E meglio, “un/a magistrato a tempo pieno presso la Pretura penale per il periodo 1° giugno 2020 – 31 dicembre 2020 con il compito di evadere 75-100 incarti (numero ancora da determinare d’intesa con il presidente della Pretura penale in base alla tipologia)”. Non solo: “Con una simile soluzione, si sgraverebbe anche la neo pretore del Distretto di Riviera (Bianchi Roth, ndr), che si potrebbe concentrare sul funzionamento della Pretura nei primi mesi di attività”. Resterebbe un nodo, più politico che procedurale, da sciogliere. Chi designerebbe il magistrato supplente (che per il Consiglio di Stato dovrebbe essere una persona “con esperienza in ambito penale giudicante” e che per sei mesi verrebbe supportato da “un/a vicecancelliere/a” messo a disposizione dalla Divisione giustizia)? Stando all’articolo 24 della Legge sull’organizzazione giudiziaria, sarebbe il Consiglio di Stato. I tempi oltretutto sono stretti, tant’è che il governo auspica che il magistrato entri in funzione il 1° giugno. Memore tuttavia di quanto accaduto nel recente passato con il giudice straordinario per il Tribunale penale cantonale e per evitare quindi polemiche, l’Esecutivo chiede al Gran Consiglio “di determinarsi in merito” a quanto indicato dall’articolo 24 della Log.