Il progetto «Via libera», che intende ridurre i tempi di intervento delle forze dell’ordine in caso di incidenti e panne sulla rete autostradale, è stato presentato stamattina dal Consigliere di Stato Norman Gobbi, accompagnato dal Comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi e dal Vicedirettore dell’Ufficio federale delle strade Guido Biaggio. Il dispositivo, attivo dall’altro ieri (1. maggio 2018) in modalità ridotta allo scopo di affinare il coordinamento iniziale tra la Polizia cantonale e la Centrale del traffico di Emmen, rappresenta una prima assoluta a livello nazionale.
Dal 2011 al 2017 l’autostrada A2 è stata teatro di una media di circa 150 incidenti all’anno sulla tratta a sud di Rivera: un dato significativo, specialmente in ragione del fatto che una collisione nelle ore di punta provoca spesso il collasso della mobilità in ampie zone del Cantone. Nei giorni scorsi Cantone e Confederazione hanno così compiuto un primo passo siglando un accordo – della durata di tre anni – per inizializzare il progetto denominato «Via libera». L’obiettivo ricercato è quello di ridurre i tempi di intervento degli enti di primo soccorso, in caso di incidente e di panne sulla rete autostradale ticinese, soprattutto sulla tratta a sud del tunnel del Monte Ceneri. Concretamente, da ieri pattuglie “dedicate” della Polizia cantonale saranno attive ogni giorno negli orari critici al mattino in direzione nord e la sera in direzione sud.
«Si tratta di un contributo per rendere più sopportabili i problemi del traffico nel nostro Cantone, ma che non li risolverà globalmente», ha affermato Il Consigliere di Stato Norman Gobbi, ricordando il ruolo cruciale della collaborazione con l’Ufficio federale delle strade (USTRA). Il vicedirettore dell’USTRA Guido Biaggio ha poi presentato un ritratto del sistema viario del nostro Cantone, mettendone in evidenza le peculiarità e segnalando che il progetto «Via libera» potrebbe poi essere esteso anche ad altre parti della rete delle strade nazionali. Il Comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi ha infine sottolineato “l’importanza di armonizzare diverse misure che vanno dal comportamento dell’utente alla rapidità di intervento dei vari attori al fronte in caso di necessità”.
È stato infine ricordato che il progetto «Via libera» da solo non potrà fare la differenza. Per intervenire con prontezza nei momenti critici, occorrerà una combinazione fra diverse azioni: fra queste figurano l’aggiornamento delle convenzioni per il soccorso stradale – in vigore dal 1. maggio – e le campagne di prevenzione e sensibilizzazione avviate dal Dipartimento delle istituzioni, promosse dal Progetto “Strade sicure”, passando nuovamente anche da operazioni di sensibilizzazione verso gli utenti della strada.