La Polizia cantonale ha tracciato un bilancio del 2021 e si è detta pronta alle «nuove sfide» legate alla criminalità.
L’analisi tocca vari ambiti. Ma oltre agli andamenti puramente statistici preoccupano alcune tendenze: la crescita di liti e risse, ma anche gli insulti gratuiti nei confronti degli agenti.
«La Polizia cantonale è confrontata a sfide sempre nuove, che necessitano mezzi sempre nuovi». Si è aperta con queste parole la conferenza di presentazione del bilancio d’attività 2021 della Polizia cantonale. Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni, ha infatti innanzitutto stilato un bilancio degli ultimi 10 anni, da quando Matteo Cocchi ha sostituito al comando Romano Piazzini. Ripercorrendo le principali tappe che hanno portato a un adeguamento degli effettivi e «a un sistema di condotta moderno». Un miglior coordinamento sfociato nel nuovo centro d’intervento cantonale (Cecal).
Vicinanza ai cittadini e nuove sfide – Tutti i cambiamenti che hanno toccato la Polizia «per renderla più vicina al cittadino» hanno evidentemente avuto un costo. «Ma i soldi per la sicurezza sono un investimento in favore di tutta la popolazione e di tutta l’economia cantonale», ha precisato Gobbi. Aggiungendo che i costi si sono comunque stabilizzati «a fronte di altre spese pubbliche che sono invece aumentate». Rivolgendo il suo sguardo al futuro, Gobbi ha poi messo l’accento sulla necessità di essere sempre al passo con i tempi – le «nuove sfide» di cui ha parlato all’inizio del suo intervento – ad esempio facendosi trovare pronti nei confronti della crescente criminalità informatica.
Reati in calo nell’ultimo decennio – Numeri alla mano, invece, in questi 10 anni c’è stata una lenta ma regolare diminuzione degli incidenti stradali e una diminuzione delle infrazioni del codice penale (con alcune variazioni di anno in anno), ha illustrato Gobbi. «Abbiamo qualche problemino in più» – ha aggiunto – per quanto riguarda le infrazioni contro la vita e l’integrità della persona. «Usare la violenza per risolvere i problemi interpersonali è un aspetto che ci preoccupa». Per quanto riguarda i furti, c’è invece stato un sensibile calo. E anche le rapine sono scese nell’ultimo decennio.
Disagio giovanile – Il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi è entrato maggiormente nel dettaglio sul 2021. Un anno contraddistinto da un lento ritorno alla normalità dopo l’emergenza coronavirus, ma anche da un crescente disagio giovanile che non lascia indifferente la polizia. «La problematica va monitorata. Cosa che stiamo facendo grazie alla collaborazione con gli altri enti e dipartimenti». Nelle ultime settimane si è poi aggiunto l’afflusso dei rifugiati ucraini. A riprova che «flessibilità e capacità d’adattamento rimangono cruciali per la polizia».
Anche i reati tornano alla normalità – Anche il capo Gendarmeria Marco Zambetti ha parlato delle variazioni rispetto all’anno precedente: il 2021 si è distinto per un lento ritorno alla situazione corrente. Le infrazioni alla legge constatate sono state quasi 80’000: il 16,1% in più del 2020, ma sensibilmente inferiori rispetto al 2019. Nel 2021 sono cresciuti i furti (+1.8%) e le rapine (da 23 a 39, una avvenuta in un ufficio postale e quattro a stazioni di servizio). Sono aumentati anche gli interventi per incidenti della circolazione (+14%): 3’656 incidenti, di cui 11 mortali con 12 vittime (-34%). «Tutti i dati sono però condizionati dal 2020 pandemico», ha sottolineato Zambetti. Rispetto al 2019 in reati sono infatti generalmente diminuiti. Il 2021 è però stato anche un anno di controllo del rispetto delle misure sanitarie: in tutto sono stati effettuati 2800 controlli, sfociati in 324 multe disciplinari per infrazione all’ordinanza Covid-19.
Gli “osservati speciali” – Più in generale, vi sono alcuni “trend” sotto la lente della polizia. Innanzitutto un’ulteriore crescita di liti e risse (principalmente sulla pubblica via e all’esterno degli esercizi pubblici). Un terzo di queste riguardano minorenni e i fattori scatenanti «sono perlopiù futili», ma principalmente l’abuso di alcol e il malessere per le restrizioni. Un fattore positivo è invece la (lieve) diminuzioni di casi di violenza domestica (958, 147 in meno rispetto al 2020). Infine, è stata constatata una crescente ostilità nei confronti degli agenti di polizia.
«Sono persone, non bersagli» – «Il 2021 è stato nonostante tutto sommato un anno tranquillo», ha infine riassunto Norman Gobbi. «Ma questi trend ci fanno riflettere: un agente di polizia è una persona, non un bersaglio al quale indirizzare insulti gratuiti». Il consigliere di Stato ha preso quale esempio alcuni graffiti con la scritta ACAB (acronimo di “All Cops Are Bastards” – “Tutti i poliziotti sono bastardi”) apparsi qua e là sul nostro territorio. «È un attacco gratuito che purtroppo spesso viene tollerato dagli enti locali. E questo non va bene». Gli altri due elementi “di tendenza” richiedono invece «coordinamento e specializzazioni», ha concluso Gobbi legandosi alle parole usate all’inizio della conferenza stampa.
Da www.tio.ch
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Più liti e risse tra i giovani adulti
Bilancio 2021 della polizia ticinese: diminuiscono gli interventi legati al disagio famigliare – Gobbi: “La pandemia influenza ancora le statistiche”
Tra i giovani adulti, un terzo dei quali minorenni, crescono in Ticino gli episodi di risse e liti, con motivazioni legate alle restrizioni imposte dal Governo contro il coronavirus o all’abuso di alcool e droghe. Diminuisce invece il disagio in famiglia, gli interventi di polizia in questo ambito sono stati 958, quasi 150 in meno rispetto al 2020. Lo indicano le cifre sull’attività della polizia cantonale nel 2021, presentate oggi, lunedì, in conferenza stampa a Bellinzona.
Le infrazioni segnalate nel 2021 sono state quasi 80’000, in crescita del 16,1% rispetto al 2020, ma inferiori alla situazione del 2019, prima dell’arrivo del Covid, ha spiegato il capo della gendarmeria Marco Zambetti. Per quanto riguarda il rispetto delle misure sanitarie sono stati effettuati 2’800 controlli, scaturiti in 324 multe disciplinari.
Il 2021 “è stato un anno tranquillo. Non ci sono elementi o eventi particolari da portare all’attenzione”, rileva il consigliere di Stato Norman Gobbi, direttore del Dipartimento istituzione, che ha sottolineato come i dati risentano ancora della situazione eccezionale legata alla crisi pandemica.
Furti in leggero aumento
In leggero aumento i furti (+1,8% rispetto al 2020); dati che rimangono comunque nettamente inferiori al 2019, anche se i primi mesi del 2022 hanno segnato un incremento simile alla situazione pre-Covid. In crescita anche il numero di rapine: sono state 39, 16 in più rispetto all’anno precedente.
Gli interventi per incidenti alla circolazione sono aumentati del 14%: 3’656 incidenti, di cui 11 mortali con 12 vittime (-34%).
Aumentano anche i casi di aggressività nei confronti di agenti, riconducibili sia al dissenso sulle decisioni delle autorità, sia agli eventi riconducibili allo sgombero e alla demolizione di parte del Centro sociale Il Molino a Lugano.
Da www.rsi.ch/news