Il Ticino visto da Gratian Anda, uno dei proprietari del cinque stelle Castello del Sole di Ascona designato per la seconda volta miglior hotel svizzero dalla guida GaultMillau – Finora solo il Grand Resort di Bad Ragaz aveva fatto il bis
Un parterre da cinque stelle per rendere omaggio a un cinque stelle. È quello che si è dispiegato ieri nel parco del Castello del Sole di Ascona, per celebrare un riconoscimento che ha confermato l’albergo come una delle punte di diamante del turismo non solo ticinese, ma anche nazionale. Per la seconda volta dal 2008, infatti, la struttura si è aggiudicata il riconoscimento di miglior albergo svizzero da parte della prestigiosa guida GaultMillau. Finora ad essere riuscito a fare il bis era stato solamente il Grand Resort di Bad Ragaz. Un evento che andava insomma celebrato con tutti i crismi e che ha attirato sulle rive del Verbano un gran numero di ospiti, dai rappresentanti del settore turistico a quelli della politica (locale, regionale e cantonale). Un’occasione anche per incontrare Gratian Anda, rappresentante della famiglia proprietaria dell’hotel e della vicina tenuta dei Terreni alla Maggia, oltre che del gruppo The Living Circle, che riunisce alberghi e ristoranti di prestigio in tutta la Svizzera. Anda è spesso ad Ascona e nelle qualità e potenzialità del Ticino crede molto.
Pensare al dopo pandemia
«Il cantone – afferma – ha tutte le caratteristiche per essere una regione vincente dal punto di vista turistico. E sicuramente lo è già, come dimostrano peraltro gli ultimi risultati del settore, che rispecchiano quelli ottenuti anche dal nostro hotel. Insomma, potete sicuramente essere orgogliosi». Ma, secondo il noto imprenditore svizzero , il Ticino potrebbe puntare ancora più in alto. «Dal confronto con altre mete, internazionalmente più note – spiega Anda al CdT, affiancato dal CEO del gruppo Jürg Schmid – il Ticino esce sicuramente vincente. Al di là delle bellezze paesaggistiche, potete vantare molte infrastrutture di altissimo livello e una qualità del servizio eccezionale. Eppure c’è un ampio bacino di mercato che ancora non conosce queste potenzialità». Anda e Schmid fanno l’esempio del comparto del Lago di Como, «del quale non dobbiamo invidiare nulla, anzi. E che, fra l’altro, pratica una politica dei prezzi più alta della nostra. Eppure loro hanno una clientela, anche di prestigio (proveniente, ad esempio, dagli Stati Uniti), che non conosce la bellezza dei nostri laghi e il livello di qualità del settore ricettivo che li circonda. Sono segmenti di mercato da considerare, considerando che – fortunatamente – la pandemia prima o poi passerà e la clientela svizzera tornerà a puntare maggiormente sulle mete esotiche ».
Una promozione più mirata
Un messaggio chiaro indirizzato anche a chi di promozione turistica si occupa, come Angelo Trotta, direttore di Ticino Turismo, e Fabio Bonetti, suo omologo dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli. Mentre entrambi si sono ovviamente detti soddisfatti e orgogliosi per l’exploit del Castello del Sole, Bonetti, riflettendo sulla sollecitazione di Anda, si è chiesto se per «agganciare » meglio la clientela di oltre Oceano non sia auspicabile una promozione più mirata su città o zone specifiche, invece di rivolgersi ad un generico mercato statunitense.
Intanto, però, a prendere letteralmente d’assalto le 79 camere del cinque stelle asconese (vedi anche box a sinistra) è stata soprattutto la clientela svizzera, che lo ha riempito nelle ultime due stagioni. «Un’evoluzione positiva – sottolinea Gratian Anda –, che non deve però portarci a dormire sugli allori. Anche nel nostro settore è fondamentale mantenerci al passo con i tempi: l’albergo ha cinquant’anni e deve essere costantemente adeguato alle esigenze della clientela. Pensiamo alla valorizzazione della zona a lago, alla politica dell’utilizzo di prodotti a chilometro zero, all’adattamento degli spazi esterni. Abbiamo nuovi progetti e per poterli concretizzare è fondamentale il sostegno degli enti locali a livello pianificatorio ».
Una variante fondamentale
Il riferimento è alla variante grazie alla quale sarà possibile ampliare la zona edificabile del comparto. «Noi ci siamo già mossi in tal senso e il Consiglio comunale l’ha approvata – sottolinea il sindaco di Ascona, Luca Pissoglio –. Ora spetta a Locarno, visto che il Cantone ci ha chiesto una pianificazione coordinata, considerato che il complesso sorge sui territori di entrambi. V’è da sperare che le cose vadano avanti e che si eviti di bloccare tutto». Per il resto Pissoglio si è ovviamente rallegrato (assieme, peraltro, al sindaco di Locarno Alain Scherrer) per il riconoscimento, «che rende omaggio ad una struttura alberghiera fondamentale, la cui attività – così come quella degli altri cinque stelle presenti sul nostro territorio – genera importanti ricadute per tutta la regione». E non solo. A ricordare – così come quella degli altri cinque stelle presenti sul nostro territorio – genera importanti ricadute per tutta la regione». E non solo. A ricordare che a trarre beneficio dall’eccellenza rappresentata dal Castello del Sole è l’intero cantone è stato il consigliere di Stato Norman Gobbi (in rappresentanza del Governo assieme a Raffaele De Rosa). Dopo aver scherzato sul fatto che il sostegno al cinque stelle «è l’unico punto d’incontro che riesce a mettere d’accordo Ascona e Locarno», Gobbi ha sottolineato come la famiglia Anda abbia saputo «innovare nella tradizione» e come «in successi come questo sono le persone a fare la differenza ». Persone che sono state al centro anche dell’intervento di Urs Heller, direttore di GaultMillau, il quale ha voluto ricordare (e ringraziare) tutti coloro (dai proprietari alla direzione a tutti i dipendenti) che sono stati alla base della scelta di assegnare nuovamente il prestigioso riconoscimento al Castello del Sole.