Grazie a un sistema GPS saranno ridotti i tempi di intervento. «Finalmente la Polizia entra nel XXI secolo!». Con queste parole ha esordito ieri Norman Gobbi , direttore del Dipartimento delle istituzioni, alla presentazione della nuova piattaforma GPS, il sistema satellitare che permette di localizzare in tempo reale le pattuglie del reparto mobile della polizia cantonale. «Anche se un po’ in ritardo entriamo in una nuova era e di questo devo ringraziare il comandante Cocchi, che ha fermamente creduto nel progetto e si è impegnato nel portarlo avanti senza mai mollare» ha continuato Gobbi, sottolineando l’importanza del momento che segna a tutti gli effetti un prima e un dopo nella tecnologia a disposizione del Corpo per la lotta contro il crimine e la gestione delle urgenze. Ma non è l’unica novità tecnologica all’orizzonte: la polizia cantonale infatti si sta dotando pure della nuova rete radio cantonale POLYCOM, una rete di comunicazione criptata e quindi non intercettabile (la presentazione è prevista nelle prossime settimane), che collegherà tutte le forze attive a vario titolo nella sfera della sicurezza.
Rapidità, efficacia, efficienza
Grazie alla nuova piattaforma GPS (sistema di posizionamento satellitare), le centrali di polizia visualizzano in tempo reale la posizione della pattuglie e la loro disponibilità. Un dato questo che migliora la capacità di intervento sul territorio perché rende immediato il passaggio di informazioni dalla centrale alla pattuglia e viceversa, e di conseguenza molto più efficiente la gestione delle urgenze, ha spiegato il comandante della polizia cantonale, col. Matteo Cocchi . Ma non è tutto. Oltre alla visualizzazione della posizione, il nuovo sistema permette anche l’invio di dati (testi e immagini) e funge da navigatore per la pattuglia. In pratica, grazie al nuovo sistema vengono a cadere dei passaggi prima obbligati, come ad esempio la richiesta via radio di conoscere la posizione prima di dare le indicazioni di intervento oppure il rientro della pattuglia per ritirare una foto segnaletica. Tutto ciò permette quindi una migliore gestione sia delle risorse che del fattore tempo. Non solo: velocizzare i tempi di intervento e rispondere meglio alle richieste del cittadino si traduce anche in aumento del sentimento di sicurezza e di una maggiore vicinanza tra polizia e popolazione.
La rivoluzione tecnologica della polizia non è ancora conclusa, «in futuro ottimizzeremo ulteriormente i tempi di intervento» ha anticipato Decio Cavallini , capo della Gendarmeria. «L’ultima tappa prevista, un sistema informatico per tutta la gestione dell’interventistica, è attualmente in fase di analisi. Stiamo valutando più sistemi e a breve sceglieremo. Ma per la sua messa in funzione dobbiamo attendere ancora due o tre anni».
Come funziona la piattaforma?
La pattuglia all’interno del veicolo è dotata di un tablet, collegato ad un’antenna satellitare GPS che segnala la propria posizione. I dati vengono ricevuti e inviati con una linea di trasmissione GSM (quella comunemente usata con i telefoni cellulari per intenderci) a un server. Un sistema di cifratura assicura inoltre che i dati trasmessi non possano essere intercettati da persone non autorizzate. Nella centrale operativa di Camorino, l’operatore in servizio visualizza, tramite un monitor, la cartina di tutto il territorio cantonale sulla quale appare in tempo reale la posizione dei veicoli in servizio in quel momento (con una precisione di più o meno 50 metri). La posizione e lo stato di ogni pattuglia viene indicato con una bandierina colorata: verde se disponibile, gialla se fuori servizio, rossa se occupato. Dalla chiamata al 117 alla ricezione delle informazioni sul video del tablet della pattuglia davvero è questione di secondi, l’immediatezza è il punto di forza di questo sistema che permette di guadagnare tempo prezioso nella fase iniziale dell’intervento.
Il sistema è stato installato su una cinquantina di pattuglie dei reparti mobili del Sopra e Sottoceneri, del reparto del traffico e dei reparti mobili speciali. Una futura estensione del numero dei veicoli non è esclusa ma al momento il numero è sufficiente.
I costi del progetto
La nuova piattaforma GPS è entrata in funzione ufficialmente una decina di giorni fa, dopo una fase di prova che si è svolta nei mesi di maggio e giugno. Il costo complessivo del progetto – che è stato coordinato dal Servizio telecomunicazioni della polizia cantonale – si aggira attorno a 550.000 franchi mentre per la manutenzione annuale del server della piattaforma è previsto un costo di 19 mila franchi.
NETOSKA RIZZI, Corriere del Ticino, 06.07.2012