Passa ma non fa l’unanimità il credito di progettazione di 1,7 milioni di franchi per il Centro comune di condotta (polizia e guardie di confine regione IV) che dovrebbe essere realizzato in zona Saleggi a Bellinzona, accanto al nuovo comando della polcantonale. Il Centro, che sarà di proprietà del Cantone, ospiterà la futura Centrale comune di allarme (CECAL), per la gestione delle urgenze indirizzate ai principali enti di primo intervento. Assieme al credito è stata approvata anche una Convenzione con la Confederazione.
L’importo per progettare lo stabile è stato accolto con 44 voti favorevoli, 13 contrari e 3 astensioni. Il gruppo liberale-radicale si è opposto, dopo aver invano richiesto che prima di procedere si portasse a termine una piani ficazione delle infrastrutture. «Il Governo dovrebbe valutare se una soluzione centralizzata comprendente il reparto mobile del Sopraceneri non sia meglio», ha detto il portavoce Bixio Caprara , perplesso sull’impostazione seguita dopo l’abbandono del progetto in zona Seghezzone di procedere un passo per volta con elementi disgiunti. «Alla fine si spenderà la stessa cifra, ma con costi di gestione corrente superiori». Non così invece per Carlo Luigi Caimi , che a nome del PPD si è detto soddisfatto di vedere finalmente realizzato qualcosa. «Il fatto che la Confederazione sia un partner e dica di sì è indica che si tratta di un progetto valido».
La situazione della logistica della polizia, ha riconosciuto il capo del Dipartimento delle istituzio ni Norman Gobbi, «è indecente e deplorevole. ora, la migliore soluzione per gestire le attività di comando è nel comparto dei Saleggi. Il Dipartimento ha anche l’intenzione di collegare in futuro i due stabili». Da parte sua il relatore Saverio Lurati (PS) ha detto che bisogna dare fiducia al dipartimento per l’ubicazione del comando e per quella dei reparti mobili (in un’altra zona vicino all’autostrada, anche se la scelta non è ancora stata definita). «La trasparenza c’è» ha risposto al PLRT il leghista Michele Foletti , che ha proposto e fatto approvare (44 sì, 14 no e 3 astensioni) lo stralcio della clausola sulla pianificazione delle infrastrutture. «Facciamo tesoro degli errori commessi e non poniamo condizioni se c’è la volontà di risolvere i problemi». GI.GA. Corriere del Ticino