I problemi della polizia « sono gli stessi problemi della magistratura ». Con quella della sezione ticinese della Federazione svizzera dei funzionari di polizia si è chiuso ieri a Paradiso il ciclo delle assemblee 2011 delle organizzazioni sindacali attive in seno alle forze dell’ordine ticinesi. E anche per il procuratore generale John Noseda è terminato il ‘tour’ che lo ha visto far tappa nelle riunioni annuali delle tre associazioni del personale: Vpod, Ocst e la citata Fsfp. Ritardi (pesanti) nella logistica e ritardi sul fronte delle nuove tecnologie, nonché carenza di risorse umane che si traduce anche in un incremento delle ore straordinarie: questi e altri i problemi evidenziati dal presidente della Federazione Michele Sussigan . Problemi presenti in polizia come al Ministero pubblico, stando al pg. Certo, le soluzioni dipendono soprattutto dallo stato di salute delle casse pubbliche, ma qui parliamo di situazioni, ha rammentato Noseda, che si trascinano immutate da anni. Basti pensare alla logistica. Per concludere le inchieste in tempi ragionevoli, per garantire sicurezza « ci vogliono personale, mezzi e strutture ». La parola quindi ai politici. I quali allorché saranno chiamati a pronunciarsi su precise richieste provenienti da polizia e magistratura « dovranno assumersi la responsabilità delle loro decisioni davanti al Paese », ha ammonito il procuratore generale riferendosi in particolare ai deputati al Gran Consiglio. Nei prossimi giorni intanto Noseda si incontrerà col direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi e il comandante della Polcantonale Matteo Cocchi .
Gobbi e Cocchi: il nuovo ministro di Giustizia e Polizia e il nuovo capo della PolTi. Per magistratura e forze dell’ordine ticinesi il 2011 è stato pure l’anno del cambiamento ai vertici del Dipartimento e della Cantonale. « La prima impressione è ottima », ha sottolineato ieri Sussigan. Una disponibilità al dialogo da parte di Gobbi e Cocchi confermata dal pg. « Considero le organizzazioni sindacali dei partner », ha sostenuto il consigliere di Stato leghista intervenendo all’assemblea della Federazione. « D’altronde – ha continuato Gobbi – l’obiettivo è comune: assicurare le migliori condizioni operative agli agenti ». Per questo « ho chiesto al Comando una pianificazione a lungo termine ». Agli inizi del 2012 « convocherò una riunione con i sindacati », ha fatto sapere a sua volta Cocchi. E le questioni sul tappeto non sono poche. Il presidente della sezione ticinese della Fsfp ha accennato così alla « mancanza di attrattività », negli ultimi tempi, della Polizia giudiziaria, il settore investigativo della Cantonale chiamato a collaborare in maniera stretta con i magistrati inquirenti nella conduzione delle inchieste. « Mi è stato segnalato che a una recente serata informativa sulle attività della Giudiziaria hanno partecipato solo sette agenti della Gendarmeria », ha rilevato Sussigan. Il percorso formativo per diventare ispettore richiede indubbiamente un certo impegno, ha aggiunto il responsabile della Federazione: « Un esame d’ammissione, tre mesi di scuola, test finali e poi degli stage oltre Gottardo ».
Ma non c’è soltanto questo a rendere oggi poco interessante per un gendarme il passaggio alla Polgiudiziaria. Va allora riconsiderato pure l’aspetto salariale. Va insomma « riposizionata la scala stipendi ». Occorre dunque adottare quelle misure che possono far tornare attrattiva la Giudiziaria. Perché « la polizia ha bisogno che tutti i propri settori siano performanti e con ranghi al completo ». Restando in tema di formazione, il presidente della Fsfp ha ricordato che ai giovani agenti, freschi di scuola, « manca sul terreno una guida », ossia un collega con esperienza: molte pattuglie « sono ancora composte di soli agenti giovani ». Un argomento che ha portato alcuni poliziotti in sala – poliziotti di lungo corso, come Silvano Stern , comandante della Comunale di Locarno ed ex agente della PolTi – ad auspicare una diversa organizzazione della Cantonale, ovvero il ritorno ai quattro settori di polizia con relativi delegati.
Sempre più compiti per le forze dell’ordine, non di rado bersaglio di atti ostili. Di qui la campagna “Stop alla violenza contro la polizia”, lanciata sul piano nazionale dalla Federazione e su cui si è soffermato ieri il segretario generale Max Hofmann . Sempre più compiti e burocrazia in crescita. Con la nuova procedura penale, entrata in vigore il 1° gennaio, « la burocrazia è aumentata », ha affermato Sussigan: « Abbiamo a che fare con una miriade di formulari ». Risultato? « Rapporti alti diversi centimetri, quando le righe veramente importanti sono poche ».