Nel rapporto annuale, un bilancio dei cambiamenti e la rotta segnata per il 2013. Agenti, inquirenti e amministrativi a rapporto a Rivera: negli scorsi giorni presso il Centro cantonale della protezione civile si è infatti tenuto il rapporto annuale della Polizia cantonale, suddiviso in quattro distinti momenti. Evento che dal lontano 1998 non veniva più organizzato e che è tornato nell’agenda del Corpo poiché ritenuto dal Comandante Matteo Cocchi un appuntamento importante per informare gli addetti ai lavori su quanto fatto lo scorso anno e sulla rotta che si intende seguire nel 2013. Appuntamento che ha pure evidenziato l’intensificazione del lavoro interarea vissuto nel corso del 2012.
Nella sua presentazione il Comandante ha posto l’accento sui cambiamenti avvenuti nel 2012 a seguito della nomina del nuovo Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi e della sua entrata in funzione (1° ottobre 2011). Il Comandante nella sua retrospettiva ha pure evidenziato il clima favorevole che si è istaurato con il Governo cantonale. Quest’ultimo, ha dichiarato il colonnello, attento alle esigenze di sicurezza e necessità del Corpo per poter far fronte ai crescenti compiti e alle sfide future che la polizia dovrà affrontare. In quest’ambito ha evidenziato positivamente la volontà di adattare gli effettivi della Polizia cantonale nonché di migliorare l’attuale situazione logistica così come di ammodernare gli strumenti informatici a disposizione degli agenti. Questo per garantire al cittadino un servizio di qualità, al personale condizioni di lavoro adeguate e al Cantone la necessaria sicurezza, un tassello a garanzia anche della concorrenzialità economica del Canton Ticino. Si è poi soffermato sulla Legge sulla collaborazione fra la Polizia cantonale e le Polizie comunali che dovrà essere affinata e che nel 2013 entrerà in un’importante fase di rodaggio, appena il ricorso pendente presso il Tribunale federale verrà evaso.
Tra i progetti futuri si è parlato di nuova Centrale di allarme cantonale (CECAL) che andrà a migliorare l’efficacia d’intervento e che aumenterà la collaborazione con gli altri partner di sicurezza presenti sul territorio, conglobando nella stessa struttura anche le Guardie di confine.
La parola è poi passata ai capi area, al tenente colonnello Decio Cavallini a capo della Gendarmeria, al tenente colonnello Flavio Varini a capo della Polizia giudiziaria e al maggiore Luca Bieri a capo dello Stato maggiore, che hanno informato il Corpo sulle attività svolte nel 2012 e su quelle che saranno le linee guida per quest’anno.
Tutti hanno posto l’accento sull’aumento delle attività a seguito del nuovo Codice di procedura penale e dei nuovi compiti che, correlati allo sviluppo della società, legano sempre maggiormente le forze dell’ordine impegnate su più fronti 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno. Un aumento di attività che però è stato coronato più volte da successi importanti nella lotta alla criminalità e che sono stati evidenziati nel corso del rapporto.