La posizione di Norman Gobbi dopo la decisione di abbandonare il progetto aggregativo Sassi Grossi
“I progetti d’aggregazione devono partire dal basso. Devono essere l’espressione di una volontà condivisa dei cittadini dei diversi Comuni coinvolti. Quando il risultato finale di una votazione consultativa dice chiaramente che non c’è condivisione e non c’è una maggioranza concorde sul progetto, allora al Cantone non resta che rispettare questa volontà, prenderne atto e decidere di conseguenza”. Così si esprime il Consigliere di Stato Norman Gobbi all’indomani della decisione del Governo di abbandonare il progetto aggregativo della Bassa Leventina, che disegnava una nuova realtà istituzionale formata dai Comuni di Bodio, Giornico, Personico e Pollegio. “Il rispetto delle decisioni popolari sono il principio su cui si basa la nostra democrazia. Questo progetto della Bassa Leventina dura ormai da 10 anni. Un iter troppo lungo, che dimostra poco slancio. E quando manca questo dinamismo difficilmente si giunge a un esito positivo. Da un lato è un peccato, perché comunque i quattro Comuni non sono realtà forti e pongono qualche criticità. Si fossero uniti, alcune tematiche avrebbero potuto trovare sbocchi più interessanti. Penso per esempio alla capacità di assicurare una reale autonomia comunale, grazie alla quale assolvere in pieno i compiti di servizio e di prossimità al cittadino, con lo scopo di migliorare la qualità residenziale. Ma, ripeto, le cittadine e i cittadini di Personico e di Pollegio hanno voluto diversamente e non possiamo che rispettare questa decisione”, afferma il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.
Comunque qualche sviluppo potrebbe ancora esserci, se si pensa che subito dopo il risultato del voto consultivo i Municipi di Bodio e Giornico (la cui popolazione ha accolto l’aggregazione a quattro a larghissima maggioranza) avevano accennato a un’unione tra loro. “Questo è vero. Prima però istituzionalmente occorre chiudere questo progetto. Ciò avverrà quando il Gran Consiglio, competente in ultima istanza di ratificare il successo o l’insuccesso di un’aggregazione, si sarà espresso. Nel frattempo i due Municipi potrebbero – come da loro stessi manifestato – avviare un nuovo processo aggregativo. Si tratterebbe però di discutere attorno a un progetto diverso, perché le coordinate di un’aggregazione con coinvolti solo Bodio e Giornico sono in parte dissimili rispetto a quanto immaginato per il futuro comune “Sassi Grossi”. Devo dire che alcune caratteristiche dei due comuni – come la gestione di un’area industriale presente sul territorio di entrambi i Comuni – potrebbero trovare migliori risposte. Si tratta di progettare qualcosa di nuovo. Spero che ci si riesca, perché sarebbe comunque un piccolo passo nella giusta direzione, che si inserisce nel contesto del Piano cantonale delle aggregazioni. Piano che mantiene a tutta la sua validità e importanza”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.