Il Piano cantonale delle aggregazioni (PCA) è stato approvato e presentato lo scorso autunno dal Consiglio di Stato. L’8 novembre 2013 ha preso avvio ufficialmente la consultazione sulla prima fase del progetto e, dopo una proroga richiesta da alcuni Comuni, si è di fatto conclusa nel corso del mese di maggio 2014. Hanno risposto al questionario la quasi totalità dei Comuni a cui è stata inviato (123 su 135), 2 associazioni di Comuni, 5 partiti politici cantonali rappresentati in Gran Consiglio e 33 organizzazioni ed enti rappresentanti la società civile.
La consultazione verteva attorno a 8 quesiti e in larga misura gli interpellati hanno integrato alle risposte delle osservazioni, anche parecchio articolate. La tendenza che emerge dalla risposte spazia dall’adesione incondizionata con l’invito ad accelerare, alla determinata e risoluta opposizione, passando attraverso un’ampia gamma di sfumature, riserve e condizioni.
Nel complesso l’esito della consultazione è assai più positivo di quanto non si potesse ipotizzare in base alle singole prese di posizione apparse a più riprese sugli organi d’informazione, rilasciate in prevalenza da voci critiche sul progetto. La consultazione ha evidenziato anche un’almeno altrettanto diffusa adesione da parte dei Comuni, che con qualche correttivo può consolidarsi ulteriormente. Infatti, come è emerso dai risultati, il 60% dei Comuni condivide pienamente o almeno in parte gli orientamenti proposti dal Governo.
In linea generale è stato indicato di proseguire il processo di aggregazione dei Comuni, con però una tempistica non eccessivamente limitata, l’attenzione per gli equilibri regionali e cantonali nonché per la prossimità a servizi e istituzioni e la necessità di rivedere nel contempo la ripartizione delle competenze e i flussi finanziari tra Cantone e Comuni. Di rilievo la sostanziale adesione espressa dalle associazioni e dagli enti che hanno partecipato alla consultazione.
Degna di nota è la richiesta, finalizzata alla presentazione di un proprio modello, pervenuta dall’Ente Regionale di Sviluppo del Luganese, sostenuto dalla maggior parte dei Comuni dell’agglomerato, con la quale si chiede al Consiglio di Stato di concedere una proroga di un anno alla presentazione del documento definitivo.
Il Governo, nell’intento di poter considerare le impegnative richieste derivanti dalla consultazione e la citata richiesta del Luganese, ritiene opportuno posticipare il termine di presentazione del messaggio sul PCA e ha già sottoposto una comunicazione in tal senso all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio.
Nel prosieguo dei lavori, Comuni, Partiti, Enti ed Associazioni saranno nuovamente coinvolti nella consultazione della seconda fase, concernente le modalità di attuazione del PCA e i sostegni cantonali che il Governo intende mettere in atto per raggiungere l’obiettivo.
Il Piano cantonale delle aggregazioni è uno dei cinque fronti su cui interverrà il Governo nei prossimi anni per attuare la riforma istituzionale prevista che ha l’obiettivo di ridisegnare i rapporti che legano Cantone e Comuni, allo scopo di rafforzare il federalismo interno ticinese. I due enti pubblici lavoreranno insieme per definire il futuro assetto istituzionale del Ticino.