Da laRegione | Laffranchini: undici agenti e un paio di amministrativi. Gobbi: passo indispensabile.
Sollecitati dai vertici delle Strutture carcerarie, dalla Direzione del Dipartimento istituzioni e dalla Commissione parlamentare che controlla le condizioni detentive (vedi ‘laRegione’ dello scorso 19 maggio), alla fine i rinforzi per gestire la sovraoccupazione delle prigioni ticinesi sono stati accordati. Il governo ieri ha dato luce verde all’“adeguamento” del personale. Ovvero “13 posti di lavoro” in più “nell’organico del penitenziario cantonale”, afferma il Consiglio di Stato in una nota. Si tratta «di undici agenti di custodia e di un paio di unità amministrative», precisa, da noi interpellato, il direttore delle carceri cantonali Stefano Laffranchini. L’aumento, spiega il governo, “sarà introdotto in maniera graduale” a partire dall’anno prossimo.
La Scuola per agenti di custodia prevista nel 2019 verrà quindi “anticipata al 2018, in modo da disporre per tempo del personale necessario”. Per l’Esecutivo è un potenziamento necessario considerati i numeri: un’ottantina di reclusi in più al giorno, rispetto al 2011, da gestire. Da una media quotidiana di 160 detenuti, si è passati a una media di 240, aveva sottolineato Laffranchini presentando il bilancio 2016 delle strutture detentive. Una tendenza confermatasi “nel corso di quest’anno”, rileva il governo. L’adeguamento appena deciso, ricorda il capo del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi, «interviene dopo la messa in atto da parte nostra di una serie di misure organizzative a supporto dell’operatività degli agenti: l’incremento di tredici posti di lavoro si inserisce in questo contesto, quale ulteriore, indispensabile, tassello». L’impatto finanziario della misura, segnala l’Esecutivo, è “di circa un milione di franchi”, come indicato “nei nuovi compiti inclusi nel Preventivo 2018». Gli undici nuovi agenti di custodia, riprende Laffranchini, «verranno ripartiti fra il carcere giudiziario della Farera e quello penale chiuso della Stampa, con un occhio di riguardo per quest’ultimo, dove stiamo per riaprire quindici celle. Cosa che peraltro permetterà di ridurre i tempi del passaggio alla Stampa dei prevenuti e ai prevenuti detenuti alla Farera di trascorrere qualche ora in più fuori cella». Oggi i collaboratori delle Strutture carcerarie (agenti, ‘capiarte’, amministrativi…) sono «148».