Dopo la caduta in votazione dell’aggregazione a quattro, la Sezione degli enti locali ha spiegato ai Municipi di Bodio e Giornico gli scenari per l’eventuale proseguimento del progetto a due – Se l’obiettivo sarà quello di essere pronti per le prossime elezioni comunali occorrerà accelerare: è una questione di scadenze da rispettare, mentre una proroga della legislatura potrebbe non essere possibile «Se l’obiettivo dei due Municipi consiste nell’essere pronti per le elezioni comunali del 2024, con la nomina degli organi e la nascita ufficiale del nuovo Comune, allora bisogna ripartire immediatamente, ovvero già nei prossimi giorni o al massimo nello spazio di poche settimane, perché c’è una serie di scadenze e di step che vanno rispettati». Il capo della Sezione degli enti locali (SEL) del Dipartimento delle istituzioni Marzio Della Santa si esprime così sull’eventuale proseguimento a due dell’aggregazione in Bassa Leventina, tra Bodio e Giornico, dopo che nella votazione del 13 febbraio la maggioranza dei cittadini di Personico e Pollegio si è chiamata nettamente fuori. «Se invece si aspetteranno mesi – prosegue – potrebbe essere necessario il rinnovo completo degli organi politici due due Comuni, separatamente, in occasione delle elezioni del 2024. Questo perché non è detto che legalmente si possa sfruttare la possibilità di richiedere una proroga della legislatura». È quanto la SEL, nel primo incontro che ha seguito l’inequivocabile verdetto delle urne, ha spiegato mercoledì ai due Municipi rimasti in ballo.
I vantaggi di andare avanti
È pure stato espresso l’auspicio che i due Municipi rimasti, Bodio e Giornico, non lascino cadere il dossier, «anche perché i rispettivi corpi elettorali hanno manifestato un significativo sostegno alla fusione». Il vantaggio di proseguire in questa direzione, secondo il capo della SEL, sarebbe duplice: quello di trovarsi poi con servizi equivalenti o migliori a minor costo; ma soprattutto, politicamente, quello di poter gestire con un Comune unico un dossier ritenuto centrale per lo sviluppo della regione, quello relativo alla zona industriale.
Quello studio ancora fresco
Se dunque Bodio e Giornico decideranno di proseguire in tempi brevi, anzi brevissimi, questione di giorni o settimane – spiega Marzio Della Santa – avranno l’opportunità di basarsi in gran parte sul lavoro già fatto per il progetto portato alle urne. Tecnicamente, se non si dovesse partire subito, sottolinea ancora il capo della SEL, il Cantone potrebbe infatti trovarsi nella condizione di rifare tutti i calcoli sulla base della nuova situazione dei due Comuni, che evolve di anno in anno, soprattutto in materia di finanze. «Se la partenza avvenisse in tempo utile il nuovo rapporto di studio potrebbe infatti basarsi su dati già acquisiti, che rimarrebbero invariati». Questo modus operandi permetterà di risparmiare un bel po’ di tempo. Consentendo appunto di rifare tutta l’indispensabile trafila democratica, con tanto di serate pubbliche e votazione popolare, ma in maniera relativamente veloce. Non sussistendo i requisiti imposti dalla Legge sulle aggregazioni per un ridimensionamento del progetto a quattro appena votato, la SEL chiederà nel frattempo al Consiglio di Stato di elaborare un messaggio per l’abbandono dello stesso, auspicando che da parte loro i «superstiti» presentino una nuova istanza aggregativa a due. La palla passa quindi ai due Esecutivi leventinesi.