Il mio personale attaccamento ai Patriziati lo conoscete già, in quanto ho potuto assistere alle vostre assemblee in più occasioni. Prima in rappresentanza del Patriziato di Piotta, poi quale Presidente del Gran Consiglio e l’anno scorso a Faido quale Consigliere Nazionale.
In quell’occasione feci una battuta… Un guanto di sfida lanciato al destino, che lo scorso 10 aprile 2011 è diventata realtà. Sono felice ed onorato di essere un cittadino patrizio, di sedere in Consiglio di Stato e di dirigere il Dipartimento delle Istituzioni, tra le cui responsabilità ha quella sugli Enti locali e quindi anche i Patriziati.
L’essere patrizio oggi è espressione di responsabilità e rispetto verso chi ci ha preceduto, di impegno e affetto per il nostro territorio, di profondo attaccamento alle nostre tradizioni e ai valori delle nostre istituzioni.
La realtà patriziale ha vissuto in questi anni le stesse sfide cui è stata sottoposta nel tempo, ossia la volontà di taluni di annullare presunti quanto inesistenti privilegi. Sono stati attacchi contro la natura stessa del Patriziato, ossia la conservazione e lo sviluppo di territori e attività economiche a favore di tutta – e sottolineo tutta – la comunità.
Fortunatamente queste velleità anti-patriziali sembrano essere scemate, dopo che il Governo prima e il Parlamento dopo hanno confermato la fiducia nell’istituto patriziale e nella conduzione dei patriziati toccati dagli attacchi.
Questo non ci deve far credere che possiamo sederci sugli allori. Il Dipartimento delle Istituzioni, in stretta collaborazione con l’ALPA, hanno fatto passi comuni nel voler ridefinire il quadro giuridico ed economico per le attività dei Patriziati ticinesi.
Il messaggio sulla revisione parziale della LOP prende lo spunto dall’approfondito lavoro di esame della situazione esistente (“Studio strategico”), contenuto nel documento denominato “Visioni e prospettive per il Patriziato ticinese” di oltre 600 pagine, presentato nel corso dell’autunno 2009 ai Patriziati ed ai Comuni degli otto Distretti.
Con questa revisione parziale, portata avanti congiuntamente con l’ALPA e da essa condivisa, si intende rafforzare l’importanza dei Patriziati quali attori istituzionali nella vita comunitaria di questo Cantone. Obiettivi sono infatti il (ri)vitalizzare, laddove possibile, l’attività dei Patriziati, che in particolare potranno/dovranno assumere un ruolo sempre più importante nella gestione del territorio, assumendo così un chiaro ruolo di pubblica utilità.
Lo studio segnalava che dei 211 Patriziati, 37 sono finanziariamente “solidi”, 102 finanziariamente “nella media” e 72 “fragili”. Cifre che qualcuno potrebbe fraintendere e usare impropriamente. A mio modo di vedere la cifra è un’altra: i circa 96’000 cittadini patrizi, che costuisconola base su cui costruire la futura figura del Patriziato ticinese.
I principali obiettivi dello studio strategico e della revisione parziale LOP mirano ad:
- attribuire al Patriziato un ruolo in un settore – quello della gestione del territorio – di forte interesse collettivo;
- stimolare nuovi interessi, favorire la creazione di valore aggiunto e creare qualche posto di lavoro nelle zone periferiche
- favorire il reperimento di forze nuove da integrare nelle amministrazioni patriziali
- favorire una complementarietà con i Comuni.
Per raggiungere i citati obiettivi lo Studio strategico ha individuato i seguenti strumenti:
- l’assunzione di un ruolo attivo da parte dei Patriziati, nell’ambito della Nuova politica regionale (NPR), nei settori di nicchia come le filiere del legno e della pietra;
- l’aumento del capitale in dotazione del Fondo di aiuto patriziale e la costituzione di un Fondo per la gestione del territorio;
- l’aggiornamento dei cataloghi attraverso l’accesso alla banca dati Movimento della popolazione del Cantone Ticino (MOVPOP);
- l’eventuale aggregazione degli Enti ed il disconoscimento nei casi maggiormente eclatanti (condivisa dal sottoscritto, perché i rami secchi o malati vanno tagliati a salvaguardia dell’intero albero);
- la promozione del meccanismo del mandato di prestazione da parte dei Comuni;
- l’armonizzazione dei conti sul modello della contabilità comunale;
- l’introduzione di un piano di gestione finanziaria.
L’aumento della dotazione del Fondo di aiuto patriziale
Nel messaggio si propone l’aumento della dotazione annuale del Fondo di aiuto patriziale da fr. 700’000.- a fr. 1’000’000.- (con un conseguente aumento paritetico del contributo del Cantone e dei Patriziati paganti di fr. 150’000.- annui)
Rilevo come non è necessaria una modifica di legge, in quanto la LOP e il relativo regolamento d’applicazione in vigore già permettono, con gli attuali parametri, questo innalzamento della quota. Il Dipartimento ha proposto, nell’ambito dei lavori preparatori dei Preventivi 2012, di aggiornare questa voce, innalzata a fr. 1’000’000.-.
Va sottolineato poi il virtuosismo e l’economia generata da questo fondo. Da quando è stato istituito il Fondo di aiuto patriziale (1995), con un volume di sussidi globali di ca. 10 Mio (circa 200 progetti finanziati) si sono generati investimenti indotti per oltre 100 Mio di franchi, con un fattore di moltiplicazione x 10. Investimenti eseguiti nella stragrande maggioranza dei casi in zone periferiche e con l’impiego di forze lavoro e aziende locali.
La creazione di un nuovo Fondo per la gestione del territorio
Con il messaggio sulla revisione parziale della LOP si propone inoltre la creazione di un nuovo Fondo per la gestione del territorio. Questo avviene nell’ambito della creazione delle basi legali nella LOP per intensificare la cooperazione tra Comuni e Patriziati nella gestione del territorio (nuovi artt. 27a e 27b; modifica art. 1).
Si creano le basi legali per creare maggiori sinergie tra Patriziati e Comuni, in particolare nell’ambito della gestione e manutenzione del territorio e dei suoi beni.
Con la modifica dell’art. 1, viene introdotto il principio secondo cui il Patriziato, a dipendenza delle sue risorse, collabora con il Comune nella gestione e nella conservazione del territorio e dei suoi beni.
I nuovi art. 27a e 27b hanno lo scopo di promuovere l’interazione. Viene istituito un Fondo denominato Fondo per la gestione del territorio, finanziato dal Cantone, destinato appunto ad incentivare interventi di gestione e manutenzione del territorio e dei suoi beni, promossi da Patriziati e Comuni.
Per poter beneficiare dell’incentivo gli interventi devono essere promossi in collaborazione da enti patriziali e comunali, nell’ambito di un accordo programmatico.
L’obiettivo, a medio-lungo termine, è quello di creare un meccanismo per il quale gli enti patriziali diventino sistematicamente partner affidabili dei Comuni nella gestione del territorio, svolgendo quei compiti che i Comuni non sono in grado di soddisfare autonomamente e che già tradizionalmente competono agli enti patriziali.
Gli incentivi versati dal Cantone, sulla base del Fondo per la gestione del territorio, saranno commisurati alla capacità finanziaria degli enti patriziali coinvolti. L’incentivo non potrà comunque superare il 50% dei costi complessivi degli interventi proposti, ma potrà essere cumulato agli aiuti, sussidi e contributi previsti da Leggi speciali.
Il Fondo sarà gestito dal Consiglio di Stato, tramite il Dipartimento delle istituzioni, assistito dalla Commissione che già oggi si occupa della gestione del Fondo di aiuto patriziale, in collaborazione con i servizi cantonali competenti.
L’apporto annuo del Cantone, le modalità, le condizioni particolari ed i criteri per il riconoscimento del contributo, saranno ulteriormente fissati in un Regolamento dal Consiglio di Stato. Preliminarmente si ritiene che l’importo annuo di 1,0 milione di franchi, da inserire nei conti preventivi del Cantone, possa essere particolarmente commisurato alle esigenze iniziali.
Come vedete i compiti a casa da parte del Dipartimento sono stati fatti. Ringrazio Luigi Pedrazzini per aver promosso questo messaggio ed Otto Minoli che ha funto da ispettore sino a pochi mesi fa. Persone che hanno avuto a cuore l’istituto patriziale e i numerosi progetti promossi. A loro la riconoscenza per aver saputo ridare prospettive alla politica patriziale.
Oggi l’interfaccia per l’ALPA e i Patriziati ticinesi è cambiata sul fronte cantonale. Saluto il nuovo ispettore Fausto Fornera che ha già ben in chiaro e soprattutto sottocchio e in mano la strategia cantonale. Fausto è un profondo conoscitore della realtà patriziale e soprattutto è vicino ai valori che l’istituto patriziale rappresenta. A lui miei migliori auguri in questa nuova funzione.
I patrizi ticinesi si rallegrano di questo nuovo spirito che spero il Gran Consiglio possa approvare in tempi brevi, in modo da rendere attive le misure previste il più presto possibile.
Per i Patriziati ticinesi sta per iniziare una nuova partita: giochiamola assieme!
Vi ringrazio.
Norman Gobbi, Direttore Dipartimento delle Istituzioni