HOCKEY SU GHIACCIO
LA PASSIONE DEL DISCO, BASTONE E … FISCHIETTO
Crescere in Alta Leventina senza aver messo i pattini o gli sci è una cosa impossibile.
La nostra famiglia è sempre stata vicina e partecipe del mondo dell’hockey leventinese. Mio padre Mirko fu portiere e difensore degli juniori élite HCAP (metà anni Settanta), mio fratello Egon campione svizzero juniori élite con l’HCAP, mio cugino John per diversi anni difensore della prima squadra prima di trasferirsi oltre Gottardo, dove ha terminato la carriera come capitano e oggi dirigente del HC Losanna.
Nel 1985 intrapresi la via dell’hockey dopo esperienze in altri sport. Seguii il corso della Scuola hockey assieme a mio fratello. Ho giocato – senza particolari qualità – nel settore giovanile biancoblu sino all’età di 15 anni, quando entrai a far parte del Lavorgo-Traversa in quarta divisione. Parallelamente iniziai l’attività di arbitro d’hockey che mi ha impegnato per anni buona parte dei miei fine settimana invernali.
Dal 1990 al 2010 mi sono “difeso” in maglia zebrata. Inizialmente è stato piuttosto impegnativo per la difficoltà nel gestire persone che avevano l’età di mio papà.
Dopo aver fatto parte del Consiglio d’Amministrazione dell’HCAP dal 2007 al 2011, oggi sono semplicemente un tifoso che appena l’agenda lo consente si reca alla Valascia.
LA MONTAGNA
“SIERRA MADRE”
Vivendo nell’arco alpino, si viene inevitabilmente attratti dalla “Sierra Madre”. Passeggiate, escursioni o sci: la montagna mantiene il suo fascino per la maestosità e anche per la sua componente di rude avversità che l’ha contraddistinta nel tempo.
Se mi dovessero chiedere di scegliere tra mare o montagna, opterei per la seconda, anche e soprattutto perché mi é più famigliare. In montagna si scoprono sempre delle novità pur percorrendo lo stesso sentiero.
La montagna permette anche una certa introspezione e consente di confrontarti con te stesso e al contempo lascia la possibilità di riflettere sulle cose, sul mondo che ti circonda. Ci si incontra con amici e conoscenti, e dopo una sgambata ci si sente più vicini… più vivi!
Le nostre valli alpine rudi e selvagge, devono essere scoperte ogni volta. Dentro una cruda e rocciosa bellezza custodiscono perle naturali: sta a noi scoprirle e rivalutarne il valore perso.
TIRO SPORTIVO
TIRO: SPORT DI TRADIZIONE
Il tiro è espressione di tradizione e sportività elvetica. Sono sempre stato a contatto con le armi, apprendendo a farne un uso responsabile. Mio padre è stato un militare professionista ed esperto tiratore, mio nonno paterno gran cacciatore. A 16 anni ho iniziato a cimentarmi con il Fucile d’Assalto (fass90) nel tiro sportivo.
Uno sport che mette l’uomo in confronto con se stesso, soprattutto a livello di controllo dei sensi e che richiede un’altissima concentrazione durante tutta la prestazione sportiva.
Oggi sono tiratore attivo, ma non troppo, e presidente dell’unico tiro commemorativo a sud delle Alpi: il Tiro storico del San Gottardo, costituito in un’Associazione con un successo di partecipazione incredibile!
Dal 2002 al 2011 ho fatto parte del Comitato Cantonale della Federazione Ticinese delle Società di Tiro, occupandomi della Commissione comunicazione: una sfida extra-sportiva che mi motiva nella difesa di uno sport con tradizione!
Nel luglio 2007 – unitamente a Corrado Solcà, Athos Solcà, Luca Filippini, Giampiero Ceppi, Nadia Fontana-Lupi, Katia Mugnai, Michele Cavadini e Gianpietro Losa – abbiamo organizzato in Ticino la Festa federale di tiro della gioventù, con oltre 6’000 partecipanti.
CUCINA E TERROIR
TERROIR
I viaggi sono l’occasione per visitare nuovi territori. Per conoscerli a fondo dobbiamo tuttavia avvicinare le persone e le tradizioni. Tra queste, la storia e l’enogastronomia sono i più vivaci ed essenziali punti d’incontro con un territorio. Per questo motivo amo e sostengo la ristorazione locale che sa offrire tanto del proprio “terroir”.
Da sempre la cucina mi appassiona, forse perché sono cresciuto tra “padéll e fornèi” di mio nonno paterno che fino a metà degli anni Novanta ha gestito il ristorante Vais di Piotta. I “Vais” di Piotta erano per questo molto conosciuti, sia per l’ottima produzione di pane (più volte premiata dall’Associazione ticinese dei mastri panettieri e pasticcieri) che per la cucina nostrana proposta sempre da mio nonno.
All’enogastronomia mi sono avvicinato anche facendo il garzone di bottega e a servire nel ristorante dei miei nonni. Nella macelleria Piccoli di Piotta ho approfondito l’arte della macellazione, della lavorazione della carne e della salumificazione, mentre nell’enoteca NonSoloVino di Raniero Gonnella a Lugano ho imparato a conoscere meglio i vini e l’arte della loro produzione.
Negli ultimi anni mi sono anche cimentato ai fornelli: grazie ad alcuni amici attivi nell’ambito della ristorazione in diverse occasioni sono stato lo chef di banchetti popolari.
Tutte esperienze che mi hanno arricchito e che mi hanno permesso di abbracciare tutti i mondi dell’enogastronomia. Ogni buon cultore della cucina ha i suoi segreti (che devono rimanere tali), ma spesso – la bontà prevarica anche i confini del piatto – questi segreti vengono svelati alla gente.
La cucina é però fatta di tentativi e quindi é chiara la riluttanza dei cultori nel diffondere i segreti delle loro ricette. Non disperate se non vi rivelerà la ricetta: la potrete almeno gustare.