Oggi a Lucerna si è svolto l’evento che ha segnato l’avvio ufficiale del progetto svizzero Justitia 4.0, che accompagnerà la giustizia elvetica nel futuro digitale. L’accesso alla giustizia diventerà più agevole e più esteso. Un portale centrale ad alto grado di sicurezza consentirà lo scambio elettronico di dati tra le parti coinvolte e le autorità giudiziarie. Gli atti cartacei saranno pertanto sostituiti con dossier elettronici. L’ambiente di lavoro digitale nel settore giudiziario così come l’infrastruttura, saranno ottimizzati.
Sono stati circa 350 i rappresentanti dei promotori del progetto e chi ne sarà interessato che giovedì 14 febbraio 2019 hanno preso parte all’evento di avvio del progetto Justitia 4.0 tenutosi all’Università di Lucerna. I partecipanti – magistrati di ogni ordine, rappresentanti dei ministeri pubblici e funzionari nell’ambito giudiziario e nell’ambito dell’esecuzione delle pene e delle misure nonché consiglieri di stato e rappresentanti dei governi cantonali – hanno preso atto delle peculiarità del progetto assistendo a presentazioni, partecipando a workshop e informandosi presso degli stand informativi. Tra i relatori, Jacqueline Fehr, consigliera di Stato del Canton Zurigo e Ulrich Meyer, presidente del Tribunale federale.
Per il Ticino ha partecipato il consigliere di Stato Norman Gobbi, con un intervento sull’importanza di una Giustizia celere a favore anche del mondo economico. La delegazione ticinese era pure composta dalla direttrice della Divisione della giustizia Frida Andreotti e diversi magistrati impegnati in questo ambito in rappresentanza delle varie autorità giudiziarie cantonali: Werner Walser, presidente del Consiglio della Magistratura; Mauro Mini, presidente del Tribunale di Appello con la cancelliera Claudia Petralli; Andrea Pagani, Procuratore generale; Maurizio Albisetti, presidente dell’Ufficio del Giudice dei provvedimenti coercitivi; Marco Kraushaar, presidente della Pretura penale; Sarah Stadler, tesoriere dell’Ordine degli avvocati; Silvano Petrini, direttore del Centro sistemi informatici.
Più vicini alla giustizia
Il progetto Justitia 4.0 promuove il cambiamento digitale nel sistema giudiziario svizzero in tutti i settori del diritto (procedura penale, civile e amministrativa). Entro il 2026, tutte le parti coinvolte in procedimenti giudiziari potranno scambiarsi dati per via elettronica con i circa 300 tribunali, i ministeri pubblici e le autorità penitenziarie, su scala cantonale e federale. A tale scopo sarà allestito il portale centrale con un alto grado di sicurezza denominato Justitia.Swiss. Lo scambio giuridico per via elettronica diventerà quindi obbligatorio per gli utenti professionali (in particolare gli avvocati) e per le autorità coinvolte nei procedimenti. Il progetto Justitia 4.0 mira anche a sostituire i dossier cartacei attualmente in uso con i dossier elettronici. L’introduzione dell’obbligo di scambi giuridici per via elettronica e la validità giuridica degli atti elettronici comporterà un adeguamento legislativo che ha già preso avvio sotto l’egida dell’Ufficio federale di giustizia.
Justitia 4.0 è molto di più di un semplice progetto informatico. Con la digitalizzazione occorrerà giocoforza ottimizzare l’ambiente di lavoro dei funzionari coinvolti. L’infrastruttura e i processi dovranno essere rivisti e adeguati: dalla comunicazione elettronica, all’esame dei dossier presso i ministeri pubblici e quindi nei tribunali, fino alla trasmissione dei dati alle autorità penitenziarie e infine ai servizi preposti all’archiviazione.
Grazie a Justitia 4.0 i cittadini potranno beneficiare di un accesso facilitato e più esteso alla giustizia. I dati presenti nel sistema giudiziario saranno in futuro disponibili in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. La magistratura diventerà più efficiente, i flussi di lavoro saranno più efficaci e le procedure saranno velocizzate.
Tutti remano nella stessa direzione
Nel quadro del progetto Justitia 4.0, la Confederazione e i Cantoni, così come il potere giudiziario e quello esecutivo, remano nella stessa direzione. Oltre ai tribunali cantonali e federali, sono coinvolti attivamente le direzioni cantonali di giustizia, la Conferenza dei procuratori della Svizzera, l’Ordine svizzero degli avvocati, l’Ufficio federale di giustizia e il Ministero pubblico della Confederazione. Il progetto è condotto da un piccolo team di esperti che può contare su vari gruppi di lavoro composti da rappresentanti delle organizzazioni interessate provenienti da tutta la Svizzera.
Entro il 2022 saranno realizzati diversi progetti pilota per testare quanto prima la funzionalità e la facilità d’uso delle varie componenti del futuro sistema che sarà operativo presso tutti gli uffici cantonali e federali entro il 2026.