Orco, lupo o saresette bagnate rosse?

Orco, lupo o saresette bagnate rosse?

Dopo avermi definito “l’orco cattivo” del Canton Ticino, ecco che il Partito socialista – bramoso di poter attaccare i leghisti – nel recente caso del ragazzo statunitense a Locarno mi fa diventare addirittura un lupo, con questa loro affermazione “Norman Gobbi perde il pelo ma non il vizio”.

Prima di entrare nel merito, ricordo che anche in questa situazione si è trattato di azioni compiute seguendo le procedure e rispettando la legge; nel caso odierno di Locarno gli accertamenti non vessatori sono stati effettuati da un organo comunale, che solo con particolari voli pindarici (o per crassa malafede o pura disinformazione) è riconducibile al mio Dipartimento e per estensione alla mia persona. Situazioni ordinarie diventate casi politici solo grazie a informazioni non verificate e distorte sistematicamente da un partito per screditarmi, sempre e comunque; e poco conta la veridicità dei fatti.

Oggi, in un suo comunicato ufficiale il Partito socialista si rifà ad un articolo de “La Regione”, riprendendo dei fatti riportati da una persona non presente durante l’accertamento di polizia e tutt’altro che verificati dal giornalista prima della pubblicazione, come si può desumere confrontando il testo dell’articolo odierno con il comunicato della Polizia comunale della Città di Locarno. Il PS giunge quindi a conclusioni errate e salta subito all’occhio come le informazioni da loro usate per muovermi tale accusa non corrispondano al vero, purtroppo per loro.

Non mi sono mai tirato indietro davanti a problemi e scandali riconducibili al lavoro dei miei collaboratori, di cui sono e mi sento responsabile. E alla fine di questa storia, tutto finisce con il solito piccolo strepito di sarasette bagnate rosse.

NG

Ecco il comunicato della Polcom della Città di Locarno: 

Il Comando della Polizia della Città di Locarno, letti gli articoli diffusi a mezzo stampa e sui portali online, intende chiarire alcuni punti che sono apparsi a dir poco forvianti sull’operato degli Agenti, i quali si sono limitati ad agire nelle proprie competenze e nel rispetto delle leggi.
Il controllo effettuato presso la scuola speciale con sede al liceo cantonale di Locarno, è avvenuto dopo contatto con il vice direttore, che ha provveduto di persona a rintracciare la docente. Nessuno si è mai presentato in aula gettando scompiglio o tantomeno effettuando un blitz. Nessuno ha mai contattato di persona il ragazzo, che probabilmente resterà più sconvolto dal trambusto mediatico creato, che da una semplice visita di due Agenti di Polizia, volta ad assumere informazioni presso la Direzione della Scuola.
Il contatto con la docente è avvenuto all’esterno della classe e verteva unicamente alla verifica che il ragazzo frequentasse l’anno scolastico.
Si trattava unicamente, su richiesta dell’Ufficio controllo abitanti, di verificare la presenza del ragazzo. Una volta accertata la quale l’intervento presso la scuola è terminato e gli agenti hanno steso il relativo rapporto alle autorità competenti.

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