Articolo pubblicato su www.laregione.ch
Fontana sull’evitare la ratifica dell’Accordo sulla fiscalità dei frontalieri del 2015: ‘Una presa di posizione un po’ forte. Prima di eliminarlo, bisogna approfondirlo’
La notizia è di ieri: il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi (Forza Italia) ha scritto a Roma, invitando i presidenti di Camera e Senato a impegnarsi per evitare la ratifica dell’accordo sulla fiscalità dei frontalieri parafato nel dicembre 2015. «Ancora non conosco le ragioni alla base della presa di posizione di Fermi. Ne parlerò con lui. Così, di primo acchito, mi sembra la sua una presa di posizione un po’ forte», ha dichiarato stamattina a Bellinzona il presidente della Regione, il leghista italiano Attilio Fontana, nella breve conferenza stampa tenutasi al termine dell’incontro con il Consiglio di Stato.
«Io credo – ha aggiunto Fontana riferendosi all’accordo per ora solo parafato – che sia stato fatto un buon lavoro. E dunque ritengo che prima di eliminarlo valga la pena approfondirlo. Se vi sono dei punti che l’Italia non condivide, chiederemo al governo svizzero di discutere e affrontare insieme quei punti». La riunione a Palazzo delle Orsoline è cominciata poco dopo le 11: all’incontro con il presidente della Regione Lombardia ha partecipato una delegazione del Consiglio di Stato: oltre al presidente Claudio Zali, i colleghi Manuele Bertoli e Norman Gobbi. Presente pure il delegato del Cantone Ticino per le relazioni esterne Francesco Quattrini. Un incontro definito da entrambe le parti «proficuo, positivo», durante il quale è stato concordato l’allestimento di un documento su quelle opere infrastrutturali, di interesse comune, legate in particolare alla mobilità transfrontaliera e all’ambiente (leggi lotta all’inquinamento) che si intendono realizzare.
Il documento dovrebbe essere sottoscritto entro l’inizio dell’estate a Milano da Regione Lombardia e Canton Ticino. «Adesso la parola passa ai tecnici, che nelle prossime settimane dovranno individuare nel dettaglio temi e opere in cui è necessario investire – ha spiegato Zali –. Intanto è molto positivo che vi siano le premesse politiche per redigere e firmare un documento del genere. È una novità rallegrante». E a proposito di opere, dopo il vertice con Fontana il presidente del governo ticinese mantiene ancora la sua proposta di congelare una parte dei ristorni derivanti dalla tassazione dei frontalieri, vincolandoli all’edificazione in Italia di infrastrutture che favoriscano la mobilità transfrontaliera? «Non ho motivo di toglierla, è pendente in Consiglio di Stato e ne parleremo: in ogni caso non è ostativa di quello che stiamo costruendo a partire da oggi – ha affermato Zali –. Durante l’incontro odierno l’argomento non è stato peraltro sollevato, tant’è che non viene percepito come un grosso ostacolo sul cammino che ci proponiamo di fare. I temi che saranno al centro del documento, e per i quali vedo ora degli spiragli importanti, vanno ben oltre la questione dei 25 milioni di franchi che verrebbero trattenuti provvisoriamente. Per cercare di risolvere i problemi di cui abbiamo parlato stamattina occorreranno ben altre risorse e investimenti congiunti».