Nella sua seduta del 29 maggio 2013 il Consiglio di Stato ha approvato il messaggio governativo con il quale propone l’abbandono del progetto di aggregazione tra i Comuni di Gresso, Isorno, Mosogno, Onsernone e Vergeletto.
La proposta di abbandono fa seguito all’infruttuoso tentativo di individuare una via condivisa sul seguito della procedura, dopo che il Governo ha proposto ai Municipi un aggiornamento dei sostegni finanziari cantonali.
Come si ricorderà, dopo la votazione consultiva del 23 settembre 2012 sono emerse nuove gravi problematiche finanziarie legate all’edificazione del Centro servizi di Isorno e la gestione del Centro Sociale Onsernonese. Lo scorso mese di febbraio il Consiglio di Stato ha sottoposto ai Municipi onsernonesi una proposta aggiornata degli aiuti che portava l’insieme dei contributi a favore dell’aggregazione e dei progetti in corso (Palestra di Russo e Centro servizi di Isorno) a un importo complessivo superiore ai 10 milioni di franchi (10.1 mio).
Il Consiglio di Stato si è impegnato a sottoporre al Gran Consiglio un messaggio favorevole all’aggregazione dei cinque Comuni contemplante gli aiuti aggiornati se vi fosse stata l’adesione dei cinque Municipi, in modo da poter costituire il nuovo Comune in tempi ragionevoli. A metà aprile sono giunte tre risposte di adesione (Gresso, Isorno e Onsernone), una contraria (Vergeletto) e una sostanzialmente contraria (Mosogno, espressamente contrario alla coatta).
A questo punto è venuta a cadere l’eventualità di procedere con una doppia aggregazione coatta (Onsernone e Vergeletto, dove in votazione consultiva era scaturito un esito contrario), che implicherebbe di procedere con l’opposizione di tre attori su cinque (i votanti di Onsernone e Vergeletto e i Municipi di Mosogno e Vergeletto).
L’Esecutivo cantonale è quindi giunto alla conclusione che nel contesto attuale dell’Onsernone, aggregare in forma coatta due Comuni su cinque con in aggiunta l’opposizione di un terzo Municipio, trascinando ancora la procedura per anni (il ricorso al Tribunale federale è a questo punto scontato, in caso contrario i Municipi avrebbero ovviamente aderito alla proposta governativa) comporta per la Valle maggiori problemi di quanti ne possa risolvere.
Il Governo non esclude a priori di proporre in futuro, in questo o in altri comprensori, aggregazioni coatte “multiple” che riguardino due o più Comuni. Lo farà, se del caso, quando le circostanze indicheranno che quella è la miglior via possibile. Ciò che in questo contesto non appare il caso.
Consapevole che l’abbandono non risolve i problemi ma anche cosciente che un’altra soluzione non farebbe che aggiungerne, nella convinzione di aver profuso tutti i possibili sforzi per evitare di arrivare a questa decisione, il Consiglio di Stato non può che proporre l’abbandono di questo progetto di aggregazione. La Valle Onsernone è senza ombra di dubbio ineluttabilmente destinata all’unione e su questo pieno convincimento il Consiglio di Stato si adopererà nuovamente per riattivare il comprensorio non appena le condizioni saranno date.