Raffronto intercantonale. Ma non si diceva che in Ticino si spende troppo?
In Ticino spendiamo troppo per la sicurezza e per la difesa? Una domanda alla quale spesso la Sinistra, ma anche forze di centro, hanno sempre dato per scontato una risposta affermativa: “sì spendiamo troppo!”. E invece la realtà delle cose è differente. Sentiamo il Consigliere di Stato Norman Gobbi: “Il Gran Consiglio aveva chiesto nell’ambito del decreto legislativo sul preventivo 2023 l’allestimento di un rapporto per confrontare quanto spende il Ticino rispetto agli altri Cantoni elvetici. Il rapporto, stando al Corriere del Ticino, è ora giunto nelle mani dei deputati della commissione gestione e finanze. Ebbene, tolta la spesa per la formazione che è inferiore alla media intercantonale – soltanto la voce che riguarda “Ordine e sicurezza, difesa” si allinea a quanto spendono gli altri Cantoni. Tutte le altre otto categorie di spesa presentano un’uscita media superiore. Non dovevamo certo attendere tale rapporto per dire che la spesa è adeguata, in particolare in rapporto al grado di sicurezza che siamo riusciti a raggiungere nel nostro Cantone”.
Alla faccia di chi invece – soprattutto in campagna elettorale – ha spesso criticato quanto il Dipartimento delle istituzioni spende per assicurare la sicurezza in Ticino. “Criticare è sempre lecito e spesso è giusto se si entra in una dialettica costruttiva. È sempre stato il mio modo di procedere e continuerò sempre in tale direzione. La critica diventa invece inopportuna quando viene mossa per partito preso. E questo è uno dei problemi del nostro mondo politico. Un peccato, perché si perdono forze e risorse inutilmente”, afferma il Direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi.
“Secondo i calcoli riportati dal citato rapporto in mano ai deputati della Commissione gestione e finanze, il Cantone e i Comuni spendono 1’190 franchi all’anno per l’ordine, la sicurezza e la difesa. Ci si può chiedere si siano troppi o troppo pochi. Oggi possiamo dire che sono “giusti”, anche se intendiamo comunque guardare criticamente la spesa, in particolare rivedendo l’organizzazione sul territorio dei servizi di sicurezza (polizia e protezione civile). Una spesa comunque giusta, soprattutto se pensiamo che il Ticino è un Cantone di frontiera con i problemi che questo comporta in particolare per rapporto alla sicurezza e alla migrazione; siamo poi l’unico al sud delle Alpi e di lingua italiana, con un elevato numero di lavoratori transfrontalieri e con un’importante presenza di turisti. In fin dei conti, il Ticino è un Cantone di quasi 500mila abitanti tra residenti, frontalieri e turisti”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.
Articolo pubblicato nell’edizione di domenica 2 luglio 2023 de Il Mattino