Gobbi: al centro della valutazione, affidata a una ditta d’oltralpe, l’intero settore dell’esecuzione delle pene.
A poco più di cinque anni dalla perizia di Henri Nuoffer, l’apparato carcerario ticinese è al centro di nuove verifiche. Che il governo ha affidato « a una ditta, con sedi a Zurigo e Ginevra, specializzata in consulenze anche nel campo della sicurezza pubblica », spiega alla Regione il capo del Dipartimento istituzioni. Si tratta della Tc Team Consult. La società, aggiunge Norman Gobbi , « è stata incaricata di valutare l’attuale funzionamento dell’intero settore dell’esecuzione delle pene, che comprende non solo le strutture detentive, ma pure l’Ufficio dell’assistenza riabilitativa (l’Ufficio di patronato per intenderci) e l’Ufficio delle pene alternative ».
L’obiettivo del ministro di giustizia e polizia « è di avere una fotografia della situazione dopo le riorganizzazioni avvenute nel recente passato ». Il titolare del Dipartimento allude in particolare all’introduzione della direzione unica delle carceri cantonali – Stampa, Farera, Stampino e Naravazz – e allo scioglimento della Sepem, la Sezione esecuzione pene e misure. Questi e altri cambiamenti, ricorda Gobbi, « sono stati decisi anche in seguito ai risultati dell’audit svolto nel 2007 da Nuoffer ». Al segretario della Conferenza latina dei capi dei Dipartimenti di giustizia e polizia il Consiglio di Stato di allora aveva commissionato una perizia alla luce pure delle segnalazioni di una parte del personale delle strutture detentive che lamentava la mancanza di sufficienti risorse umane e altri problemi. « Ho ritenuto – riprende Gobbi – che fosse giunto il momento di una nuova verifica, di avviare un’analisi dell’organizzazione di tutto il settore dell’esecuzione della pena, non soltanto dunque delle carceri. Ed è quello che ho prospettato ai miei colleghi di governo ». La proposta della direzione del Dipartimento istituzioni « è stata avallata dal Consiglio di Stato alla fine dello scorso mese ». Degli scopi della valutazione Gobbi ha informato anche « le organizzazioni sindacali ».
Il nuovo audit è già in corso. « È prevista pure una trentina di audizioni – fa sapere il ministro –. Verranno ascoltati fra gli altri i vertici del settore dell’esecuzione delle pene, alcuni collaboratori e collaboratrici di questo settore e della polizia, i rappresentanti delle organizzazioni del personale che opera nelle carceri e il Ministero pubblico ». Non è la prima volta che la Tc Team Consult, la ditta cui è stata assegnata la perizia, fornisce consulenze in Ticino. Sul fronte della sicurezza ha collaborato con la Polizia cantonale, nella seconda metà degli anni Novanta, alla riorganizzazione del corpo. Così come ha condotto audit su alcune polizie comunali. Dalla Team Consult Gobbi attende il rapporto definitivo « entro la fine della prossima estate ». A quel punto, prosegue il consigliere di Stato, « si saprà se l’organizzazione implementata sulla scorta anche delle indicazioni del rapporto Nuoffer funziona, se le modalità operative e le sinergie fra i tre servizi (strutture carcerarie, Ufficio assistenza riabilitativa, Ufficio pene alternative, ndr) sono adeguate , se la collaborazione nella gestione della sicurezza tra il settore dell’esecuzione della pena e la Polizia cantonale risponde alle esigenze odierne e se c’è carenza di agenti di custodia ». Dalla società di consulenza « mi aspetto pertanto anche delle proposte per migliorare ulteriormente il settore dell’esecuzione della pena in Ticino ».
Un settore dove si richiede a chi vi lavora, e in primis agli agenti di custodia, un impegno non indifferente. Nel 2008 al Penitenziario della Stampa “la media generale delle assenze degli agenti di custodia per malattia è stata di 18,7 giorni per agente/anno su 86 unità lavorative/agenti di custodia a tempo pieno: se si aggiungono le assenze per infortunio, il dato medio del 2008 ammonta a 23,4”, così il governo nel 2009 rispondeva a un’interrogazione dei deputati del Plr. « Il numero di assenze per malattia è ancora elevato – rileva Gobbi –. Quella dell’agente di custodia è comunque una professione tutt’altro che facile. Il nuovo audit esaminerà anche le cause di alcune di queste assenze ».
LaRegione Ticino – Andrea Manna, 21.02.2013