Da www.ticinonews.ch
https://www.ticinonews.ch/ticino/nuove-misure-se-sara-necessario-DA3525984
Lunedì si riunirà il Governo
Norman Gobbi, intervenuto al Tg di Teleticino, ha però sottolineato come “nelle ultime settimane abbiamo riscontrato una diminuzione, prima marcata e ora più lieve dei contagi” e come le “il Ticino oggi abbia misure più restrittive rispetto ad altri Cantoni”. Un esempio è la Svizzera orientale, dove la mancanza di misure, se non quelle federali, ha portato a un aumento dei casi. Il Consiglio di Stato, ha però aggiunto Gobbi, ritiene la situazione sempre “preoccupante” e per questo si è riunito due volte questa settimana e lo farà ancora lunedì. “Siamo pronti a prendere nuove misure se fosse necessario, proprio per correggere questa curva e permettere a tutti di vivere un Natale diverso ma un po’ più normale”, ha spiegato il presidente, che però ha ripetuto: “Ma se sarà necessario”.
“Si rispettino i piani, o pagano tutti”
Parlando poi di stazioni sciistiche, Gobbi ha spiegato che a gestire le autorizzazioni sarà il Gruppo grandi eventi, che sarà chiamato a valutare i piani di protezione. Piani che, però, sarà importante soprattutto rispettare. Sugli impianti, sulle piste, ma anche nell’ambito della gastronomia. “Qui il richiamo che faccio, proprio perché abbiamo visto alcune disattenzioni anche nell’ambito di esercizi pubblici, è di fare attenzione”, ha sottolineato il consigliere di Stato. “Proprio perché il comportamento sbagliato di taluni, siano essi i gerenti oppure la clientela, poi magari potrebbe comportare strette sulle misure che non toccano solo quell’individuo o quel locale ma toccheranno tutta la collettività”.
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Da www.rsi.ch/news
https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Evoluzione-dei-casi-da-monitorare-13656676.html
Evoluzione dei casi da monitorare
Norman Gobbi: le autorità ticinesi analizzeranno i dati e decideranno settimana prossima se imporre nuove restrizioni
Le autorità ticinesi terranno sott’occhio l’evoluzione dei contagi prima di prendere decisioni su nuove limitazioni per frenare la diffusione del coronavirus. Lo ha detto Norman Gobbi dopo le nuove misure e raccomandazioni annunciate da Berna, sottolineando come nel cantone sono già in vigore misure più restrittive di quelle imposte dalla Confederazione.
In caso di uno stallo o un aumento dei nuovi contagi sarà necessario prendere delle misure restrittive in modo da poter godere di un Natale diverso ma più vivibile, ha sottolineato il consigliere di Stato.
Gobbi ha poi rinnovato l’appello a rispettare le norme in vigore per frenare il numero dei casi, perché le nuove misure andrebbero a pesare su tutti.
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Da www.cdt.ch
Gobbi: «Se necessario pronti ad agire»
Alain Berset non ha fatto nomi. L’esortazione del consigliere federale, rivolta a quei Cantoni dove il numero dei contagi non vuole calare (e anzi cresce), sembra tuttavia chiamare in causa il Ticino. «Effettivamente siamo gli ultimi in classifica in termini di incidenza del coronavirus, ma viviamo comunque una fase di discesa» precisa il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi. «Una discesa che è stata marcata nelle scorse settimane, mentre negli ultimi giorni si è assistito a uno stallo. Altri cantoni stanno invece conoscendo un aumento dei casi: penso alla Svizzera orientale e ad esempio a San Gallo, dove ci si è sempre adeguati alle direttive della Confederazione senza adottare restrizioni aggiuntive di competenza cantonale».
A livello ticinese, ricorda quindi Gobbi, l’approccio è stato diverso. «Con misure più severe sul piano degli incontri privati e degli eventi pubblici, per i quali ricordo valgono i limiti di 5 e 30 persone a fronte delle 10 e 50 fatte valere dal Consiglio federale».
«Quanto attivismo…»
La situazione, tuttavia, non lascia tranquilla né Berna né Bellinzona. «Perciò come Consiglio di Stato manteniamo alta la guardia: la protezione del nostro sistema sanitario resta prioritaria» ribadisce Gobbi. Per poi chiarire: «Se a breve termine si dovesse assistere a una stagnazione dei contagi a livelli eccessivi siamo pronti ad agire con nuove misure. E ciò anche in vista di un Natale sì diverso ma che puntiamo a rendere il più normale possibile rispetto al quadro attuale. Non vogliamo ad ogni modo farci travolgere dagli eventi, preferendo analizzare giorno per giorno la situazione. Per questa ragione lunedì ci riaggiorneremo e se del caso pianificheremo ulteriori interventi». Una considerazione, questa, che il presidente del Governo ticinese avanza al netto dell’«attivismo federale» palesato ieri e che – aggiunge Gobbi – «sarebbe stato altrettanto gradito nella prima fase della pandemia, la scorsa primavera».
«Vocazioni diverse»
E a proposito del pressing da parte del Consiglio federale. Nelle parole di Berset è parso di cogliere un plauso all’azione radicale intrapresa dai Grigioni, dove bar e ristoranti sono stati chiusi per due settimane. «Questo Cantone vuole salvare Natale e Capodanno, conscio della sua vocazione per il turismo invernale» indica Gobbi: «Un discorso che non vale per il Ticino, che in questo periodo – soprattutto nelle città – non fa così affidamento sul comparto in questione. Di qui la necessità di un approccio differenziato».
Stazioni di risalita sotto esame
Di impianti di risalita ne sono ad ogni modo presenti diversi anche a sud delle Alpi. Un po’ come successo a ottobre con i grandi eventi sportivi, spetterà ai Cantoni dare o meno il via libera a queste attività. Oggi, Norman Gobbi autorizzerebbe le stazioni ticinesi ad aprire? «Da un lato – spiega il nostro interlocutore – andranno valutati i piani di protezione delle singole realtà. Dall’altro farà stato l’evoluzione epidemiologica sul nostro territorio. Come sono rilasciate, queste autorizzazioni ad operare possono infatti essere revocate alla luce di dati negativi. Insomma, di scolpito nella pietra non c’è nulla, serviranno flessibilità e analisi puntuali. Sono però certo della professionalità degli operatori del settore».
La Lombardia e la zona gialla
In continuo divenire non è solamente la situazione entro i confini nazionali. Per dire: in Italia la Lombardia dovrebbe diventare presto zona gialla. Con tutte le conseguenze del caso per chi vi risiede e magari lavora in Ticino. «Con questo scenario oltre frontiera si godrà indubbiamente di una maggiore libertà» rileva Gobbi: «Questo potrebbe per certi versi essere fonte di preoccupazione. Allo stesso tempo però è risaputo che sotto Natale tornerà un regime alquanto restrittivo. Detto ciò, credo che l’obiettivo comune, nostro e della regione lombarda, sia di promuovere atteggiamenti prudenti sul piano degli spostamenti e nonostante il prospetto “liberi tutti” dall’11 al 21 dicembre».
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Da www.laregione.ch
Il Gruppo grandi eventi si occuperà delle autorizzazioni per gli impianti di risalita.
Ma l’aspetto preponderante saranno i piani di protezione