Nel 2021 la campagna Acque sicure è stata confrontata con il massiccio numero di turisti
È stato presentato negli scorsi giorni il bilancio per la stagione 2021 della campagna di prevenzione Acque sicure, promossa dal Dipartimento delle istituzioni; una campagna che quest’anno è stata in particolare confrontata con la massiccia presenza di turisti, affrontando quindi nuove sfide, come conferma il Consigliere di Stato Norman Gobbi.
“Analogamente allo scorso anno, anche nel 2021 molti turisti, sia svizzeri che stranieri, hanno scelto di trascorrere le proprie vacanze nel nostro Cantone sfruttando appieno tutte le sue bellezze naturalistiche. Questo ha imposto un ripensamento della strategia di prevenzione della campagna che, oltre ad essere già stata declinata in altre lingue tra cui tedesco, francese e inglese, ha cercato di anticipare il più possibile le informazioni di prevenzione ai turisti che hanno scelto il Ticino quale destinazione, per esempio tramite inserzioni su guide e riviste turistiche, mezzi pubblici, o ancora con affissioni digitali pressi i distributori di benzina presenti a nord della Alpi e lungo le principali vie d’accesso verso il nostro Cantone”.
In effetti il bilancio, che conta 9 annegamenti (la statistica include pure un cittadino kosovaro annegato nel fiume Ticino mentre fuggiva dalla Polizia), vede coinvolti principalmente cittadini stranieri o turisti provenienti da oltre Gottardo. Un segnale che i messaggi di sensibilizzazione tra i ticinesi sono “passati”? “Direi di sì. Le ticinesi e i ticinesi del resto sono abituati a frequentare i nostri laghi e le nostre acque già da bambini; le fondamentali attività di sensibilizzazione che da anni vengono svolte sul nostro territorio permettono alla popolazione di comprenderne i rischi e quindi di affrontare le nostre acque con il necessario rispetto. Spesso invece chi viene dall’estero crede erroneamente che i nostri laghi siano come il mare, restano ammaliati dalla sua bellezza e dalla sua apparente calma senza tuttavia conoscerne le insidie tra cui il terreno scosceso, tant’è che dalle statistiche emerge che diverse persone che purtroppo perdono la vita a causa di un annegamento non erano in grado di nuotare.”
Quest’anno al centro delle cronache v’è stata la foce del Cassarate. Come si intende agire in questo luogo? “La Commissione Acque sicure dallo scorso mese di agosto si è già incontrata due volte con il dicastero competente della Città di Lugano. Attualmente le soluzioni proposte sono due: rafforzare in loco le misure comunicative con un adeguamento della segnaletica, rispettivamente introdurre un servizio di pattugliamento analogo a quello che da qualche anno già svogliamo nei punti critici in Valle Verzasca. La decisione finale spetterà alla Città, ma la Commissione si è detta disponibile a sostenere un progetto pilota di un anno così da poter valutare l’efficacia della misura. L’obiettivo finale – conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi – è che tutti possano godere di questo magnifico angolo della Città, come pure di tutte le zone balneari del Cantone, in piena sicurezza”.