Da www.ticinonews.ch
Il direttore del DI commenta le immagini delle lunghe code fuori dai supermercati. “La popolazione ha bisogno di tempo, ci sarà una graduale ripresa”
Oggi per il Canton Ticino è stato un giorno di leggera riapertura e qualche concessione in più. Tra queste, lo ricordiamo, era stata dichiarata una fascia oraria mattutina per permettere agli over65 di andare a fare la spesa ma con l’invito – detto e ripetuto – dalle autorità di sfruttare in ogni caso al più possibile i servizi solidali messi a disposizione proprio per gli over65.
“Ci vuole tempo per raggiungere tutti i cittadini”
Ma le immagini di questa mattina lasciano un po’ di amaro in bocca. Lunghe code fuori dai supermercati dove si vedono over65 e non e, a tal proposito, durante il Tg Speciale di Teleticino si è espresso il consigliere di Stato Norman Gobbi. “Tanti cittadini sono attenti ma ci vuole tempo per raggiungere tutti” ha spiegato, aggiungendo: “Nonostante gli sforzi comunicativi, i messaggi non sempre passano. Avevamo consigliato di utilizzare i servizi messi in campo dagli enti e dai comuni agli anziani”.
E prosegue: “Abbiamo dato raccomandazioni per tornare, piano piano, alla normalità. Questo – spiega Gobbi – è lo stesso approccio che abbiamo avuto nella chiusura delle attività ed è lo stesso che abbiamo ora con le riaperture”. Ed è quello che in soldoni è successo con le raccomandazioni agli anziani: prima non potevano andare a fare la spesa e ora possono farlo, in una fascia oraria mattutina. “Ma la popolazione ha bisogno di tempo per adeguarsi – aggiunge il Direttore delle istituzioni – non siamo macchina ma esseri umani e ci sono anche diverse sensibilità”.
“Il Ticino è diverso, abbiamo delle richieste per Berna”
Gli esperti lo dicono e il messaggio sembra quasi chiaro: dovremo imparare a convivere con il virus. Ma, d’altro canto, non è neanche immaginale pensarci rinchiusi in casa per troppo altro tempo. “Gli allentamenti saranno fatti passo passo, questa settimana abbiamo cominciato ad aprire qualcosa, ma le decisioni devono essere soppesate per cercare la soluzione migliore”. E in questo senso, spiega Gobbi, il Ticino chiede a Berna di avere l’autonomia necessaria anche per le riaperture: “Il nostro Cantone è diverso e bisogna tenere conto anche qui della regionalità, siamo confrontati con una situazione di confine diversa rispetto agli altri Cantoni”. Il Ticino infatti, si vede confrontato con la vicina Lombardia, epicentro del virus, ma anche con provincie come Como o Varese che ora hanno un’impennata di casi, ed è per questo che, sottolinea Gobbi, “non sarà possibile una riapertura unanime in tutta la Svizzera”.
“Una graduale ripresa”
Per quanto riguardo il futuro, Gobbi parla con consapevolezza di cambiamenti: “Ci sarà un graduale ripresa ma sarà diverso, un diverso vivere e le nostre abitudini cambieranno”.