Tutti i giorni nelle nostre differenti cariche di Consigliere di Stato e di Sindaco di Lugano sentiamo il sostegno di tanta gente. Energia pura, che si traduce in impegno quotidiano per tutte queste persone e per tutti i Ticinesi. Un modo di fare politica che ci porta sempre a metterci la faccia, che quando è necessario ci fa mediare per trovare la soluzione giusta, ma che ci permette pure di dire sempre ciò che pensiamo, forti delle nostre idee, forti del vostro sostegno. Questa energia deve contagiare tutti.
A una settimana dalle elezioni federali, quando le bocce – tra l’altro – non sono ancora ferme (anzi!), un paio di cose devono essere dette. Considerazioni che certi commentatori e gli avversari politici si sono ben guardati dal sottolineare, coprendo invece la Lega dei Ticinesi con un manto nero.
E allora: con una percentuale analoga (attorno al 17%) nel 2011 abbiamo festeggiato il raddoppio dei seggi al Nazionale, non la perdita di un seggio. Questo per dire che i numeri dicono tanto, ma non tutto.
Grazie all’accordo di quadriennio sottoscritto con l’Udc Ticino siamo ancora in piena corsa per portare un rappresentante della destra ticinese a Berna, al Consiglio degli Stati.
Forse ci si dimentica che la Lega non ha sempre conosciuto successi elettorali. Personalmente abbiamo vissuto anche momenti peggiori. Nel 2003 per esempio non siamo di certo avanzati, oppure il rischio di essere estromessi dal Governo cantonale nel 2007. Eppure siamo sempre riusciti a rialzarci e a crescere. Ed è ciò che avverrà anche in questa occasione.
Abbiamo creato, tutti assieme, un movimento che ha scombinato le carte alla partitocrazia; una Lega che ha portato fierezza e cuore nel fare politica; che ha salvato la stessa Svizzera dalla sua svendita; che ha mantenuto alto il valore della sovranità nazionale e quello dell’identità che dovrebbe caratterizzare ogni cittadino elvetico.
Un lavoro iniziato quasi tre decenni fa, fatto in 28 anni di azione politica, di cui 24 al Governo. Che ha portato centinaia di politici della Lega, oltre che in Gran Consiglio e in Consiglio di Stato, soprattutto nei Municipi e nei Consigli comunali.
Il movimento è vivo, alla faccia di chi dice e scrive il contrario. Ritroviamo l’orgoglio per dimostrare, come abbiamo già fatto in passato, quanto valga la pena essere leghisti per il bene del Ticino e dei Ticinesi tutti.
Norman Gobbi e Marco Borradori