Articolo pubblicato nell’edizione di martedì 18 febbraio 2020 de La Regione
‘Direttrice aggiunta della Divisione giustizia, abbiamo agito nel rispetto di legge e procedura’.
Il ministro all’Mps: il concorso era stato annullato per assenza di candidati idonei.
Quella nomina «è avvenuta nel rispetto della legge» e la procedura è stata seguita correttamente: parole del capo del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi.
La nomina è quella di Monica Bucci quale aggiunta della direttrice della Divisione giustizia Frida Andreotti. Una nomina che il Consiglio di Stato ha fatto e divulgato la scorsa settimana, ma che ha innescato ieri mattina, come anticipato dal portale Tio.ch poco prima delle 10.30, un’interpellanza dell’Mps-Pop-Indipendenti con una serie di quesiti al governo sulla scelta e sulla procedura di designazione.
Bucci, alle dipendenze del Cantone dal 2001, lavora oggi alla Sezione risorse umane (Dipartimento finanze ed economia) quale Capo Area della gestione amministrativa. È laureata “in psicologia del lavoro e delle organizzazioni con un diploma di studi superiori in psicologia del lavoro”, ha indicato il Consiglio di Stato nel comunicare l’avvenuta nomina. Prossimamente assumerà, in seno al Dipartimento istituzioni, la funzione di direttrice aggiunta della Divisione della giustizia, affiancando Andreotti: una Divisione che si occupa (anche) dell’organizzazione giudiziaria cantonale.
Cosa c’entra la giustizia con la psicologia del lavoro? Tempestive le risposte alle domande contenute nell’atto parlamentare. Le ha date Gobbi nel pomeriggio in Gran Consiglio. Il concorso per la nomina di direttore/trice aggiunto/a è stato pubblicato il 1° febbraio 2019 e annullato il 9 luglio. Ciò, ha spiegato il consigliere di Stato, «a seguito dell’assenza di candidati ritenuti idonei a ricoprire la funzione». Quanti erano i candidati? «Ventidue, diciotto dei quali con formazione accademica completa in diritto e brevetto di avvocato». Dalla selezione e dagli assessments non sarebbe insomma emerso il profilo giusto. La decisione di annullare un concorso «compete al Consiglio di Stato». Come ha potuto il governo, chiedevano Mps-Pop-Indipendenti, procedere alla nomina di Bucci “in assenza di uno straccio di concorso?”. Gobbi: «In base all’articolo 12 capoverso 4 della Legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato, è data facoltà al Consiglio di Stato di prescindere dalla pubblicazione del concorso e procedere direttamente all’assunzione».
Altro quesito dell’atto parlamentare: “Perché è stata nominata la signora Monica Bucci assolutamente sprovvista dei criteri fondamentali richiesti dal concorso del 1° febbraio 2019? La posizione, aggiunto/a alla direttrice, è infatti esattamente la stessa prevista nel concorso citato”. Gobbi: «La Divisione giustizia conta, oltre all’Ufficio della Direzione, quattro macrosettori: esecuzione e fallimenti, esecuzione pene e misure, registri e l’amministrazione della giustizia. Sono circa settecento le collaboratrici e i collaboratori che vi fanno capo. In particolare va precisato che l’attività giuridica è presente ma non predominante, costanti sono le riorganizzazioni con le quali è confrontata la Divisione e tanti i progetti seguiti: dalla creazione delle Sezioni al progetto di riorganizzazione giudiziaria generale a partire dalle Autorità di protezione, alla Giustizia di pace, al riordino del settore esecuzione pene e misure, alla digitalizzazione della giustizia, la violenza domestica …. Visto che gestione e coordinamento di questi progetti richiedono in particolare competenze organizzative e relazionali, la direttrice della Divisione (Andreotti ndr.) ha mutato le esigenze proprie a tale funzione, propendendo per requisiti non giuridici». Sarà comunque Andreotti a occuparsi dei dossier di carattere giuridico. Il governo «ritiene che l’esperienza maturata nell’Amministrazione cantonale» da Monica Bucci «permetterà il pieno raggiungimento degli obiettivi previsti dalla funzione». Insoddisfatto delle risposte di Gobbi, Matteo Pronzini ha sollecitato la discussione generale. Ma la richiesta del deputato dell’Mps è stata respinta dal Gran Consiglio con 35 no (28 i sì, 11 gli astenuti).
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Nomina discussa
Servizio all’interno dell’edizione di lunedì 17 febbraio 2020 de Il Quotidiano
https://www.rsi.ch/play/tv/il-quotidiano/video/nomina-discussa?id=12749469