Tolleranza zero da parte del dipartimento Istituzioni contro gli agenti che abusano del loro potere. Da Gobbi un fermo richiamo alle regole. Norman Gobbi, ministro delle Istituzioni dall’aprile 2011, eletto per la Lega dei ticinesi
Non c’è spazio per bravate da ispettore Callaghan in Ticino. “Le disposizioni impartite, sia da parte del comando, sia da parte del dipartimento, sono volte a ridurre le situazioni di conflitto, ad evitare qualsiasi episodio che porti ad un’escalation di violenza, sia durante le manifestazioni e gli eventi sportivi sia durante gli interventi singoli – avverte il ministro Norman Gobbi -. Lo scopo è quello di non aumentare la tensione, ma riportare tutti a miti consigli. Questo atteggiamento è importante per la polizia ma anche per le agenzie di sicurezza che vengono impiegate per gestire la sicurezza durante eventi sportivi o ricreativi”. Gobbi non si esime dall’intervenire, e di fronte al sospetto che sia prassi per alcuni agenti di polizia usare le maniere forti contro gli asilanti, contro i riottosi, ad essere poco rispettosi dei loro diritti, richiama tutti al rispetto delle regole basilari: non è accettata nessuna violenza non commisurata alla reale minaccia. “In generale – spiega al Caffè Gobbi – la polizia opera un’ adeguata azione di sensibilizzazione su questi aspetti durante il periodo di formazione degli agenti. Affrontando anche il problema della multiculturalità. Vengono date precise indicazioni su come comportarsi durante le situazioni critiche, puntando sul necessario rispetto che le forze dell’ordine devono avere durante la loro azione: deve essere sempre commisurata alle minacce reali e non deve mai prevaricare con la forza chicchessia, né soprattutto sfociare in violenze gratuite”.
I casi sollevati dal Caffè – da quello accaduto nella notte fra il 13 e il 14 giugno, quando un profugo tunisino sarebbe stato picchiato da un agente della polizia comunale di Locarno, e ancor prima un altro sospetto pestaggio durante “la Notte bianca”, il 21 maggio, quando, sempre a Locarno, la polizia comunale e cantonale avrebbe “trasportato” due asilanti a Ponte Brolla -, secondo Gobbi, andranno ovviamente verificati. “In casi come questi – aggiunge si tratta di valutare cosa c’è di vero o se si è di fronte a segnalazioni per ripicca. Di sicuro, da parte del comando, così come da parte del dipartimento, non si transige: c’è tolleranza zero verso i comportamenti violenti da parte della polizia”. Proprio perché in tutta la formazione degli agenti, sia nei corsi di post formazione, sia durante gli esercizi di mantenimento dell’ordine, si punta sulla necessità di mantenere comportamenti corretti: “Altrimenti si scredita l’immagine stessa del poliziotto e del corpo di polizia”. Insegnamenti da cui non è esente la polizia comunale, che per la formazione segue la stessa scuola della polcantonale. Comunque Gobbi precisa: “Può succedere che in alcune situazioni, magari trascinati da qualcuno che va sopra le righe, si scivoli in comportamenti riprovevoli. Ma anche da parte della polizia comunale di Locarno ho percepito che c’è la ferma convinzione di applicare tolleranza zero su questi comportamenti, che poi mettono in cattiva luce tutto il corpo”.
“Nella scuola di formazione si insegna a commisurare la forza alle minacce reali e, quindi, a non prevaricare nessuno”