Da LaRegione Ticino l L’appello di Attilio Bignasca: votare il movimento. Zali: dobbiamo recuperare autostima. E Gobbi galvanizza la sala: siamo ancora qui!
Saranno anche da prendere con le pinze i sondaggi elettorali. Intanto però, a seconda delle tendenze di voto che indicano, mettono di buonumore o tolgono il sonno. Come nella Lega, il cui coordinatore non usa giri di parole sul ‘Mattino’ di ieri, giorno, a Chiasso, della festa del movimento di via Monte Boglia in vista delle federali del 18 ottobre. Scrive Attilio Bignasca : “Non lo nascondiamo: il secondo sondaggio del ‘GdP’ è stato per noi una doccia fredda”. Sì, perché quello pubblicato sul ‘Giornale del Popolo’ la scorsa settimana dà per traballante uno dei due seggi leghisti alla Camera bassa, il seggio conquistato quattro anni fa da Roberta Pantani, che della città di confine è municipale. E dato che, annota a sua volta sul domenicale l’altro deputato al Nazionale uscente, Lorenzo Quadri, “sarebbe una leggerezza pericolosa” snobbare i sondaggi, Bignasca invita “il popolo leghista” a “mobilitarsi” e “tutti i sostenitori del 9 febbraio” a “pensare al voto utile”. Tradotto: “Depositare nell’urna la scheda della Lega per il Consiglio nazionale e votare Ghiggia (Battista, ndr) per gli Stati”.
Dal coordinatore del movimento dunque un duplice appello, «per spingere anzitutto i nostri a votare, considerato che la partecipazione degli elettori leghisti alle federali è di solito bassa», spiega lo stesso Bignasca ai cronisti pochi minuti prima dell’inizio della festa. «Spero che la gente – gli fa eco il granconsigliere Michele Foletti – capisca che se non vota Lega regala il seggio del Nazionale a Raoul Ghisletta». E il ritorno di un secondo socialista a Berna potrebbe addirittura, secondo il municipale di Lugano, incidere negativamente «sul futuro, che passa anche dalle relazioni con Berna, del Ticino». Quel futuro che ha in testa la Lega. Occorre pertanto mobilitarsi, sostengono e ribadiscono candidati e consiglieri di Stato davanti ai circa cinquecento, stimano gli organizzatori, presenti al Palapenz.
Dei due ministri leghisti cantonali il primo a prendere la parola è Claudio Zali . Che suona la carica: «I sondaggi ci puniscono e allora noi oggi dobbiamo recuperare autostima» per confermare «il successo» ottenuto alle elezioni ticinesi di aprile. «Ricordiamoci – aggiunge il direttore del Dipartimento del territorio – che a Berna ‘si fanno i giochi’ e non possiamo sempre dire che non ci ascolta: a Berna, attraverso i nostri rappresentanti, dobbiamo continuare a far sentire forte la nostra voce». Peraltro sui temi federali «la Lega ha fatto i compiti come nessun altro, è l’unico movimento che sa interpretare la volontà popolare, è avvenuto per esempio con la votazione del 9 febbraio 2014» contro l’immigrazione di massa. Applausi in sala. La Lega «è contraria a una certa politica dell’asilo e si batte per la difesa della piazza finanziaria e dei posti di lavoro per i ticinesi». Cosa che «il Ps e gli altri partiti storici» non farebbero. «Siamo ancora qui!», scandisce e ripete Norman Gobbi , galvanizzando i leghisti riuniti al Palapenz. Per il capo del Dipartimento istituzioni, è importante che «la maggioranza» che ha respinto i Bilaterali e approvato l’iniziativa democentrista contro l’immigrazione di massa «torni a farsi sentire», per mantenere i due seggi leghisti al Nazionale ed eleggere Ghiggia al Consiglio degli Stati. Il 18 ottobre «potremo così gridare ancora una volta: siamo liberti, forti e sovrani».
Di Andrea Manna, LaRegione Ticino 05.10.2015