Dal Mattino della domenica | Norman Gobbi ha presentato il nuovo Contact Center dell’Ufficio di esecuzione aperto a Faido
Le riforme del Dipartimento delle istituzioni
Quando sono entrato in Consiglio di Stato nel 2011 e ho assunto la carica di Direttore del Dipartimento delle istituzioni ho trovato un’Amministrazione cantonale dotata di molto potenziale ma con molto margine di manovra sul quale lavorare per migliorare il servizio che lo Stato può, e deve, offrire ai cittadini. Molta burocrazia e tanti meccanismi arrugginiti che si tramandavano da anni all’insegna del motto “abbiamo sempre fatto così”. Fortunatamente ho trovato anche collaboratori motivati e intraprendenti, con i quali è stato possibile iniziare a riflettere su come portare un po’ di rinnovamento e oliare gli ingranaggi di una macchina, quella amministrativa, che a volte fatica a stare al passo con i tempi. Una bella sfida, che ho deciso di raccogliere. Detto fatto quindi: ho riavviato una serie di riorganizzazioni interne che hanno toccato trasversalmente quasi tutti gli ambiti del mio Dipartimento: dalla Polizia cantonale, alla Sezione della circolazione passando per le Strutture carcerarie e dall’Ufficio della migrazione.
Un contatto privilegiato con i cittadini
Nel giro di quattro anni abbiamo anche introdotto una nuova modalità d’interazione con i cittadini che necessitano di entrare in contatto con l’Amministrazione cantonale: sono difatti tre i contact center aperti nel mio Dipartimento. Oltre a quello dell’Ufficio di esecuzione, in passato lo stesso servizio è stato realizzato all’interno della Sezione della circolazione e della Sezione della popolazione.
Di che cosa si tratta? Non bisogna farsi trarre in inganno dal nome confondendolo con il suo più noto cugino, il call center. L’attività del Contact Center è infatti molto più ampia della sola ricezione di tutte le telefonate in entrata. A Faido è stata centralizzata la ricezione della posta elettronica in entrata e vengono gestiti direttamente gli estratti esecutivi. Si tratta di una struttura che garantisce il contatto diretto e privilegiato con il cittadino e che consente di dar seguito in maniera efficace e tempestiva alle molteplici richieste che giungono a questi servizi.
La dislocazione dei servizi nelle zone periferiche
Il nuovo servizio inaugurato a Faido a inizio ottobre s’inserisce nella riorganizzazione generale dell’Ufficio di esecuzione, che persegue l’obiettivo di aumentare la qualità delle prestazioni erogate agli utenti e di ottimizzare l’utilizzo delle risorse a disposizione. Il progetto è parte integrante del pacchetto di misure per il riequilibrio delle finanze cantonali approvato dal Parlamento lo scorso mese di settembre. Questo nuovo servizio contribuirà infatti, assieme ad altre misure relative all’Ufficio di esecuzione, a raggiungere un risparmio di circa mezzo milione di franchi. Ma già oggi i risultati, in termini di qualità del lavoro, non mancano: in poco più di un mese vengono evase direttamente più del 70% delle chiamate in entrata sgravando i collaboratori delle altri sedi del settore dell’esecuzione presenti sul territorio. E proprio negli scorsi giorni qualcuno mi ha chiesto “Norman, ma perché proprio a Faido?”. La risposta è semplice: per garantire nuove opportunità di lavoro nelle zone periferiche. Infatti, se da una parte la macchina statale ha la necessità di rinnovarsi per rispondere alle esigenze della popolazione, dall’altra non bisogna dimenticare l’importanza di garantire alle regioni periferiche posti di lavoro. Un tema a me caro fin da quando sedevo sui tavoli del Parlamento. Allora avevo presentato una mozione per spostare l’Ufficio del registro di commercio in una zona periferica e da Consigliere di Stato l’ho fatto, portando l’Ufficio del registro di commercio a Biasca. Nei progetti promossi dal mio Dipartimento ho sempre avuto un occhio – se non due! – di riguardo nei confronti delle regioni periferiche. Tutti sostengono che le valli sono una risorsa preziosa? Allora occorre valorizzarle con i fatti. In quest’ottica, la riorganizzazione avrà delle ricadute positive su tutta la Leventina, con la creazione di nuovi posti di lavoro e il conseguente impulso socio-economico, fatto di vitalità e opportunità.
Perché il benessere dei cittadini ticinesi passa anche attraverso servizi pubblici di qualità. Ovunque.
Norman Gobbi,
Direttore del Dipartimento delle istituzioni