In quanto presidente della piattaforma politica della RSS ho il piacere di ringraziarvi sentitamente, assieme agli altri membri della piattaforma, per l’impegno profuso durante l’esercitazione della Rete integrata per la sicurezza 2014. Quale mandante dell’esercitazione, la piattaforma politica ha potuto accompagnarne la pianificazione e lo svolgimento. Negli scorsi mesi – e soprattutto nelle scorse tre settimane – la prevenzione delle crisi è stata al centro di intensi lavori, che ci hanno dato soddisfazione e di cui vi siamo oltremodo riconoscenti. Nell’esercizio della propria funzione, ognuno di voi ha contribuito a far sì che l’esercitazione possa essere considerata un pieno successo dal punto di vista dell’impegno e del senso del dovere. In quanto rappresentante dei Cantoni, sono in particolare orgoglioso del fatto che tutti i Cantoni hanno partecipato, sebbene in diversa misura, all’esercitazione.
Nel seguito vorrei esprimere alcune mie considerazioni sulle priorità della prevenzione dei rischi, dal punto di vista della piattaforma politica della Rete integrata Svizzera per la sicurezza: le crisi, come quella oggetto dello scenario dell’esercitazione 14, mettono a soqquadro lo stato normale della nostra società moderna, altamente tecnologizzata. Eventi di enorme portata quali un’interruzione dell’approvvigionamento elettrico o una pandemia, e le relative conseguenze, sconvolgono i nostri piani. Nelle nostre teste non siamo abituati a considerare determinate situazioni come possibili, e quindi spesso le ignoriamo. Anche l’agenda dei responsabili politici subisce un improvviso ribaltamento. Una riunione prevista a Berna passa inaspettatamente in secondo piano. Uno spostamento verso la capitale si imporrebbe soltanto se la riunione fosse di cruciale importanza, cosa che per fortuna ha poche probabilità di verificarsi in un momento in cui i governi cantonali devono stabilire quali settori economici rifornire in via prioritaria con l’elettricità ancora disponibile, come fornire assistenza a migliaia di persone malate, in che modo garantire la sicurezza, nonostante la carenza energetica, nei centri urbani avvolti nell’oscurità e ai confini nazionali.
Nel corso di una crisi sono sollecitate in massimo grado anche le autorità della Confederazione. Anch’esse devono essere in grado di decidere con rapidità nel proprio ambito di responsabilità. In circostanze normali, le decisioni della Confederazione sono accuratamente discusse con i Cantoni, ma ciò è difficilmente realizzabile in caso di crisi. Eppure discutere è assolutamente necessario. Mentre il coordinamento regionale tra Cantoni funziona di solito senza attriti grazie alla vicinanza geografica e a numerosi anni d’esperienza, in caso di situazioni d’emergenza su scala nazionale sono probabili momenti di tensione e malintesi. Per questo motivo auspico riflessioni attive e soluzioni per creare aree di intervento civili e militari.
Per questa complessità di elementi confederali, il coordinamento tra i vari livelli statali riveste una fondamentale importanza. Solo una stretta collaborazione può consentire alla Confederazione e ai Cantoni di evitare, per esempio, situazioni caotiche alle frontiere. Regolare il flusso di profughi con altri Stati rientra nella sfera di competenza della Confederazione, ma la sicurezza in loco deve essere realizzata congiuntamente dagli organi federali e cantonali. Nello scenario dell’esercitazione 14 è stato necessario operare congiuntamente per regolare i flussi di elettricità (non sempre evidente delineare volontà politiche da capacità tecniche) e per gestire le conseguenze di una pandemia, al fine di evitare un collasso dei sistemi nazionali nei settori dell’approvvigionamento, della sanità pubblica e della sicurezza.
Per quanto concerne la cooperazione tra la Confederazione e i Cantoni, vorrei a questo punto rammentare una massima di fondamentale importanza a cui mi sono ispirato in quanto presidente della piattaforma politica della Rete integrata Svizzera per la sicurezza:
in caso di crisi, i Cantoni assumono
le proprie responsabilità davanti alla Confederazione e contribuiscono alla gestione della crisi a livello nazionale!
È sulla base di questa massima che occorre valutare le strutture previste in caso di crisi e i meccanismi di coordinamento: se sono conformi alla massima, sono idonei, se non sono conformi, subiranno un immediato rifiuto in nome del federalismo.
Il principio secondo cui, in caso di crisi, i Cantoni assumono le proprie responsabilità davanti alla Confederazione e contribuiscono nella gestione della crisi , presuppone che le autorità cantonali sfruttino appieno le risorse e le possibilità a loro disposizione e chiedano sostegno alla Confederazione soltanto dopo aver agito in tal senso. Per quanto concerne la polizia, le necessarie strutture hanno già registrato notevoli progressi, come dimostrato dall’impiego di uno stato maggiore di condotta di polizia durante l’esercitazione. Nell’ambito della protezione della popolazione, per contro, le strutture intercantonali possono ancora essere ulteriormente sviluppate. Nei prossimi anni, la cooperazione intercantonale a livello di protezione della popolazione dovrà essere orientata a questo potenziale, perché i Cantoni devono poter fungere da partner di pari di grado della Confederazione anche in caso di crisi, senza ritrovarsi nel ruolo di richiedenti. Una riflessione va anche poi fatta sui raggruppamenti regionali, in modo da allineare concordati di polizia con la collaborazione in ambito di protezione della popolazione e le regioni territoriali militare.
Il partenariato a livello di Rete integrata Svizzera per la sicurezza va ulteriormente sviluppato creando strutture idonee al coordinamento delle decisioni dei vari livelli statali anche durante la gestione di una crisi. Proprio in caso di crisi è necessario che le decisioni della Confederazione e dei Cantoni siano compatibili tra loro. Sarebbe per esempio del tutto inutile se la Confederazione ordinasse la distribuzione di medicine in caso di pandemia prima che i Cantoni abbiano avuto modo di adottare le necessarie misure organizzative.
Durante la preparazione di Euro 08, le strutture di coordinamento sono state accuratamente pianificate durante due anni e sono state impiegate con successo nel corso della manifestazione: Euro 08 ha potuto contare sia su una conferenza di situazione a livello nazionale sia su uno stato maggiore di coordinamento nazionale. Sono stati coinvolti tutti gli organi di sicurezza dei Cantoni interessati e della Confederazione nonché, a seconda delle circostanze, ulteriori partner. Il concetto di sicurezza adottato per Euro 08 è servito da base per il possibile impiego del Meccanismo di consultazione e coordinamento in caso di crisi.
Sinora il Meccanismo di consultazione e coordinamento della Rete integrata Svizzera per la sicurezza è stato utilizzato unicamente per il dialogo tra la Confederazione e i Cantoni in situazione normale. Ciò si è rivelato utile e il Meccanismo continuerà a essere utilizzato in tal senso. Ma occorre anche domandarsi se, e in che modo, sia possibile migliorare il coordinamento in situazione di crisi.
La piattaforma politica della RSS e il comitato direttivo non sono sufficienti per il coordinamento in caso di crisi e, in fin dei conti, non sono stati istituiti a tal fine. Per questo motivo, durante l’esercitazione sono state intensamente discusse le possibilità di garantire il coordinamento tra Confederazione e Cantoni anche in caso di crisi, ad esempio mediante una tavola rotonda a larga partecipazione. È in fase di realizzazione un riepilogo dei risultati. Sono convinto che le esperienze raccolte durante l’esercitazione 14 ci hanno consentito di progredire in questo ambito. La prima esercitazione della Rete integrata non può essere che un inizio: la creazione di strutture di coordinamento stabili, riconosciute ed efficaci tra i vari livelli statali necessita di tempo e di pazienza. Per questo motivo dovremo svolgere esercitazioni simili anche in futuro e sottoporre a verifica diverse strutture in differenti scenari.
La preparazione e lo svolgimento di esercitazioni congiunte della Confederazione e dei Cantoni è nell’interesse di tutti ed è un elemento fondamentale della Rete integrata Svizzera per la sicurezza. Una crisi reale metterebbe alla prova la Rete: organizzando ulteriori esercitazioni di questo genere faremo in modo che sia la Confederazione sia i Cantoni superino una prova di resistenza in caso di evento reale e che le nostre navi abbiano buoni capitani, anche per i mari meno tranquilli.
Evento conclusivo dell’ERSS 14 a Lucerna – messaggio del presidente della piattaforma politica della Rete integrata Svizzera per la sicurezza (RSS), consigliere di Stato Norman Gobbi