Da www.ticinonews.ch
A confermarlo è il direttore del DI Norman Gobbi: “Con un istituto semi pubblico si potranno ridurre le prestazioni”
In Ticino sono bastate poche righe per scatenare la polemica. Parliamo ovviamente della convocazione alla visita presso il Medico del traffico per stabilire l’idoneità alla guida e delle numerosissime proteste via social che ne sono scaturite.
Ora, però, il Dipartimento delle istituzioni assicura. L’utente chiamato a sottoporsi ad una perizia del medico del traffico potrà anche ottenere una lista dettagliata senza oneri aggiuntivi delle prestazioni: l’esame x costa y; quello alpha, beta; e via dicendo. La strada è tracciata e lunedì scorso è stata discussa con la diretta interessata, la dottoressa Mariangela De Cesare. “L’abbiamo invitata a formulare meglio le proprie comunicazioni nei confronti degli utenti e per rendere più trasparenti le fatture. Si tratta di un tema in cui l’autorità manda i cittadini a cui è stata revocata la patente per gravi motivi. Si tratta di un rapporto in cui deve esserci fiducia tra cittadino e Stato”, ha spiegato a TeleTicino il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.
Fiducia che a giudicare dalle reazioni alla lettera, postata dall’avvocato Tuto Rossi, non è data per scontata. Pur riconoscendo la formazione della dottoressa De Cesare, dure critiche si sono sollevate anche dal Fronte Automobilisti Ticino (FAT) e dall’Ordine dei medici (OMCT). In particolare, secondo il presidente OMCT Franco Denti, le perizie del medico del traffico non andrebbero calcolate in base al Tarmed, semplicemente perché non vengono rimborsate dalle casse malati. “Fino ad ora è stato calcolato così. La tariffa del Canton Ticino è di 200-500 franchi in meno rispetto ad altri cantoni. Un dato oggettivo”, spiega il direttore del DI.
Un dato di fatto contenuto anche nella risposta che ieri il Consiglio di Stato ha dato all’interrogazione del deputato Cleto Ferrari. L’occasione per fare chiarezza anche su altri punti controversi. Non è vero, ha spiegato il Governo, che la De Cesare esercita un monopolio. Semplicemente è l’unica formata in Ticino per questo compito. E chi lo vuole è libero di rivolgersi ad un medico di un altro Cantone. Ma proprio perché il problema è riconosciuto, l’istituzionalizzazione della sua figura si fa sempre più concreta. “Con un istituto semi pubblico si potranno ridurre le prestazioni, ma gli esami devono comunque essere fatti”, ha concluso Gobbi.