Matteo Cocchi, recentemente eletto presidente della conferenza dei comandanti delle polizie cantonali svizzere, ha condiviso le sue visioni e le sfide che il corpo di polizia si troverà ad affrontare nei prossimi anni. In un’intervista ai microfoni di ticinonews, Cocchi ha sottolineato l’importanza di coordinare le forze di polizia a livello nazionale per garantire una risposta efficace alle esigenze di sicurezza del paese. “Il mio compito sarà quello di coordinare tutti i comandanti e di portare tutti i miei colleghi a decisioni comuni nel bene del paese,” ha affermato, evidenziando il valore della collaborazione inter-cantonale.
Sicurezza in Svizzera: una percezione distorta
Parlando della situazione della sicurezza in Svizzera, Cocchi ha notato che, nonostante il paese goda di un buon livello di sicurezza, emergono nuove sfide. “È chiaro che ci sono delle nuove tendenze, ci sono delle situazioni che ritornano,” ha dichiarato, citando l’aumento di furti e rapine. Cocchi ha anche richiamato l’attenzione sulla percezione della sicurezza, sostenendo che “la sicurezza a volte è molto soggettiva” e che la comunicazione mediatica gioca un ruolo cruciale nel formare l’opinione pubblica riguardo a questi temi.
Innovazione e collaborazione nella lotta alla criminalità
Un tema centrale dell’intervista è stato il bisogno di un sistema integrato tra le Polizie cantonali. Cocchi ha risposto a una dichiarazione del suo predecessore, che criticava l’assenza di dialogo tra le varie polizie, riconoscendo che “oggi come oggi la possibilità di condividere informazioni tra cantoni è limitata.” Ha quindi enfatizzato l’importanza di modernizzare le leggi e le procedure per consentire uno scambio efficace di informazioni, fondamentale per affrontare fenomeni come la criminalità organizzata e la cybercriminalità. “La collaborazione negli anni è diventata migliore e si percepisce molto di più,” ha detto, indicando un passo positivo verso una maggiore integrazione.
Impegni locali e nazionali: un equilibrio da mantenere
Infine, Cocchi ha affrontato la questione della gestione degli impegni locali mentre si sposta verso un ruolo più nazionale. Ha rassicurato che “la struttura del corpo nel Canton Ticino sicuramente mi permetterà di continuare nella mia attività di comandante”, evidenziando la sua intenzione di mantenere un forte legame con le questioni locali, pur partecipando a iniziative nazionali. La sua esperienza e il suo approccio innovativo promettono di portare nuove idee a Berna, affermando con fierezza che “il Canton Ticino e il corpo della polizia cantonale potranno portare delle idee, delle innovazioni” che saranno cruciali per il futuro della sicurezza in Svizzera.
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