Da www.rsi.ch/news
Il Dipartimento delle Istituzioni sta pensando all’inserimento della figura in un nuovo istituto di medicina legale
Affidare gli esami dei casi gravi di guida in stato di inattitudine ad un privato, la dottoressa Mariangela De Cesare, l’unico medico del traffico con questo tipo di formazione, è un sistema che non piace al direttore del Dipartimento delle Istituzioni (DI) Norman Gobbi, che sta valutando la creazione di un Istituto di medicina legale in cui collocare anche il medico del traffico. Alla base della decisione, anticipata da La Regione, ci sarebbe anche la mancanza di trasparenza del metodo adottato finora.
La dottoressa De Cesare è l’unica in Ticino ad avere una formazione di livello 4, necessaria per la presa a carico dei casi gravi di guida in stato di inattitudine. Gli altri medici, con livelli di formazione 1 e 2, possono invece pronunciarsi sull’idoneità alla guida di anziani e autisti professionisti.
A far storcere il naso a diversi utenti sono però le fatture emesse dalla dottoressa che, per chi le ha ricevute, risulterebbero salate e prive di dettagli. Per Norman Gobbi è però soprattutto un problema di approccio: “Mi sono più volte confrontato con la dottoressa, poiché in un sistema come quello svizzero c’è un rapporto di fiducia tra l’autorità e il cittadino, e talvolta l’approccio proposto non è in linea con questo sistema di riferimento: non si può mettere una cifra tout court senza spiegare a cosa si riferisce”, spiega ai nostri microfoni.
Integrare il servizio in un nuovo istituto autonomo potrebbe allora garantire più trasparenza e controllo sulle fatture. Fatture che oggi vengono calcolate sulla base del Tarmed. Un sistema tariffale utilizzato dai medici in cui a ogni prestazione effettuata, come ad esempio un esame della vista, vengono attribuiti dei punti da moltiplicare poi per un coefficiente che varia da cantone a cantone. Essendo il coefficiente più alto in Ticino che in altri cantoni, spiega il presidente dell’Ordine dei medici Franco Denti, ecco che le fatture risultano più alte. Il problema maggiore, aggiunge però Denti, è che il Tarmed non ha senso se usato in questi casi: “Non posso farmi rimborsare dalla cassa malati la visita dal medico del traffico, quindi non si può usare un tariffario concordato dai medici con le casse malati per una cosa che non ha niente a che vedere con la LaMal”. Altre soluzioni potrebbero dunque essere applicate, continua Denti, come per esempio un forfait a visita.
La dottoressa Mariangela de Cesare, da noi contattata, prima di esprimersi preferisce attendere la risposta all’atto parlamentare ancora pendente in merito a queste polemiche.
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