Una scelta, un valore, una consapevolezza.
Tre sostantivi che inquadrano la realizzazione da parte dell’Università della Svizzera italiana (USI) della «Casa della sostenibilità » ad Airolo. A torto si considera periferico il territorio di Airolo e più in generale dell’Alta Leventina. Qui siamo al centro delle Alpi. Il San Gottardo è il massiccio-simbolo per la Svizzera e per la stessa Europa. Scegliere di vivere, di lavorare e di promuovere ricerca e cultura ad Airolo significa poter guardare al resto della nostra nazione da una posizione di assoluta centralità. Un cambiamento di paradigma – sicuramente di prospettiva – che personalmente ho condiviso e ho fatto mio al momento di rimanere in Valle per costruire la mia famiglia. Una scelta consapevole, che mi ha permesso di rimanere nel luogo in cui sento forte la mia identità.
La «Casa della sostenibilità» si inserisce in un contesto di ricerca scientifica che ebbe inizio già prima del Novecento. Da allora sono state pubblicate oltre 400 monografie ed articoli apparsi su riviste specializzate.
I lavori considerano la flora, la fauna, l’idrobiologia, la geologia ed i problemi tecnici legati allo sfruttamento idroelettrico ed alla gestione della pesca nei laghi alpini. Esiste così un vero patrimonio conoscitivo difficilmente riscontrabile in altre regioni naturalisticamente pregiate.
Il Centro Biologia Alpina di Piora, voluto dal Canton Ticino, rappresenta un importante luogo di ricerca, che ha sviluppato, come detto, molte pubblicazioni e collaborazioni con le università di Ginevra e di Zurigo in primo luogo. Di recente, proprio in ottica di sostenibilità, anche il Politecnico federale di Zurigo ha aperto un centro di ricerca sulla geotermia e la fisica dei terremoti con il «BedrettoLab», nascosto nelle viscere delle nostre montagne. Oggi l’aggancio con l’Università della Svizzera italiana si propone in maniera naturale, con l’USI che dimostra con i fatti il suo inserimento su tutto il tessuto cantonale. Non solo Lugano, non solo Mendrisio, ma con la Casa della sostenibilità pure nelle Alpi: Airolo viene quindi accolta nel «campus » allargato dell’USI che festeggia i suoi 25 anni di esistenza. Un valore in più per la nostra Università. Un valore in più per la Leventina e per tutto il Ticino.
La scelta dell’Università della Svizzera italiana è un atto consapevole sul valore del nostro territorio e sulla necessità di considerare il Ticino nel suo insieme anche per fare ricerca. Airolo per l’USI, soprattutto dopo l’apertura della seconda canna autostradale sotto il San Gottardo, sarà un anello di congiunzione con il resto della Svizzera. In particolare con Zurigo e con le altre Città elvetiche in cui si sviluppano i discorsi più interessanti per il nostro progresso, sempre più incentrati sul concetto di «sostenibilità» quale valore per il benessere di tutti i cittadini.
Opinione pubblicata nell’edizione di giovedì 14 ottobre 2021 del Corriere del Ticino