Questa mattina, su iniziativa del Dipartimento delle istituzioni, ha avuto luogo una riunione con lo scopo di identificare e definire nuove misure da attuare nella lotta contro la violenza in occasione di manifestazioni sportive, a seguito degli scontri avvenuti dopo il primo derby stagionale di hockey su ghiaccio tra l’HC Lugano e l’HC Ambrì-Piotta.
Presenti all’incontro, condotto dal Consigliere di Stato Norman Gobbi, i due sodalizi ticinesi con la presidente Vicky Mantegazza, il presidente Filippo Lombardi e i relativi direttori generali, il Procuratore generale John Noseda, e per la Polizia cantonale il comandante Matteo Cocchi, il capo gendarmeria territoriale Pierluigi Vaerini e il capo sezione pianificazione e impiego Athos Solcà.
L’incontro ha permesso di evidenziare come nel corso della scorsa stagione di disco su ghiaccio, durante e dopo gli incontri tra le due società ticinesi, non si sono verificati fatti gravi né si sono riscontrati eventi di rilievo in relazione all’applicazione del concordato intercantonale contro la violenza in occasione di manifestazioni sportive, nel frattempo rafforzato nelle misure, approvato dal Gran Consiglio e in vigore per la corrente stagione agonistica. Sulla scorta di questa constatazione di per sé positiva, i Club hanno espresso la delusione per questo inizio 2013-2014 in chiara controtendenza, per le modalità e gli eventi accaduti durante il derby dello scorso 24 settembre a Lugano, sui quali – ricordiamo – è in corso un’indagine condotta dal Procuratore generale Noseda.
Nel corso della riunione è stato pure affrontato il tema della tutela delle forze dell’ordine, concordando che comportamenti violenti nei loro confronti sono da condannare ed evidenziando che sul piano legislativo esistono già svariate norme che sanzionano la violenza perpetrata nei loro riguardi.
Nell’ottica di migliorare le misure, che già avevano permesso nella passata stagione di garantire la sicurezza dentro e fuori gli stadi di Ambrì e Lugano, sono state discusse nuove azioni di prevenzione da attuare soprattutto attraverso la comunicazione e la sensibilizzazione. Inoltre, la Polizia cantonale in applicazione della legislazione in materia, rafforzerà ulteriormente le misure già previste , tra le quali rammentiamo figura la possibilità di pubblicare le immagini delle persone non identificate coinvolte negli eventi violenti.
L’obiettivo finale che tutti gli attori coinvolti desiderano perseguire è quello di consentire a tutte le persone -adulti e bambini -che amano lo sport agonistico, di poterlo seguire in modo protetto, sicuro e in particolar modo senza avvenimenti di tipo “violento”.