Genini: condividiamo gli intenti del governo, ora la discussione in commissione sul personale aggiuntivo. Senza dimenticare i proventi delle confische
«Come relatori condividiamo senz’altro l’obiettivo del piano prospettato dal Consiglio di Stato e cioè quello di rendere maggiormente incisiva la lotta contro la criminalità economica in Ticino. Ultimeremo però il nostro rapporto – prosegue Simona Genini – dopo che avremo chiarito in commissione la questione, in particolare, delle risorse umane aggiuntive auspicate dal governo. Sarà una discussione prettamente politica, che spero possa avvenire in una delle riunioni di marzo della ‘Giustizia e diritti’, dato che, volenti o nolenti, dovremo considerare, in questo come in altri casi di potenziamento, l’attuale precario stato delle finanze cantonali. Si tratta fra l’altro di capire se i profili necessari siano già presenti o meno in seno alla polizia, alla magistratura e più in generale all’interno dell’Amministrazione. Vedremo». La deputata del Plr e Marco Noi dei Verdi sono stati incaricati dalla commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’ di allestire il preavviso, all’indirizzo del plenum del Gran Consiglio, sul messaggio varato lo scorso settembre con cui l’Esecutivo, aderendo all’invito formulato nel 2021 dal Partito socialista con una mozione, propone una serie di provvedimenti volti a intensificare l’azione di contrasto alla malafinanza. Il tema è tornato ieri mattina sotto i riflettori della commissione con l’audizione, informa la stessa, del capo del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi, del comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi, del responsabile della Polgiudiziaria Thomas Ferrari e di Christel Nicora, alla testa del servizio giuridico della Cantonale.
Le misure prospettate
Sei le mosse contro gli illeciti finanziari ipotizzate dal governo nel messaggio. La prima: rafforzamento dei servizi specialistici presso Ministero pubblico e Polizia cantonale. La seconda: controlli efficaci e sistematici da parte dell’Ufficio fallimenti: per incrementare tali controlli volti a identificare crac di rilevanza penale, segnalandoli così alla magistratura inquirente, l’Ufficio, scrive il Consiglio di Stato, “deve essere potenziato con un’ulteriore figura specializzata in campo economico-finanziario, incaricata di supervisionare anche attività potenzialmente sospette in collaborazione con l’Ufficio esecuzione”. Terza mossa: verifica da parte dell’Ufficio del registro di commercio dell’attendibilità delle iscrizioni: “Per un controllo sistematico e strutturato dell’attendibilità delle iscrizioni a Registro di commercio l’Ufficio deve essere completato con una figura di giurista-economista, il cui compito sarebbe quello di individuare e far cancellare tempestivamente le società vuote e inattive (mantelli giuridici): l’attività è già in essere presso l’Ufficio ma è necessario rafforzarla ulteriormente”. La quarta concerne i Comuni: ottimizzazione dei compiti attribuiti agli enti locali “nel contesto della lotta al fenomeno delle società bucalettere e delle residenze fittizie”. La quinta: sostegno e promozione da parte del Gran Consiglio “di tutti gli atti parlamentari federali intesi a favorire lo scambio di informazioni tra autorità amministrative (e penali) nel contesto della lotta agli abusi”. La sesta: adozione da parte del parlamento cantonale “di modifiche di basi legali cantonali intese a favorire lo scambio di informazioni tra autorità amministrative”.
La prima misura “consiste nel rafforzamento presso il Ministero pubblico e la Polizia cantonale di servizi dedicati alla ricerca, al sequestro, alla gestione e alla confisca di valori patrimoniali nel contesto dei procedimenti penali”, spiega il governo. Ovviamente, rileva, “la ricerca capillare, l’individuazione e la messa in sicurezza di patrimoni, a volte molto ingenti, provenienti da reati economici complessi con reti di attività anche extra cantonali e sovranazionali, necessitano di personale specializzato”. Precisa tuttavia il Consiglio di Stato: “Di principio, si ritiene che dopo un periodo di ‘rodaggio’, vale a dire di organizzazione interna e coordinamento, il rafforzamento di questi servizi genererà dei proventi supplementari dall’attività di recupero dei beni e quindi possa finanziarsi in parte o completamente (come avviene nel Canton Zurigo)”. A livello di Ministero pubblico, annota ancora l’Esecutivo, “il servizio specializzato nell’ambito economico-finanziario sarebbe gestito da un procuratore pubblico con conoscenze approfondite nel settore della criminalità economica e finanziaria: verrebbe affiancato da almeno un (o due) segretario giudiziario, anch’egli con esperienza giuridica nell’ambito di questi reati”. Il team comprenderebbe “una segretaria per la gestione amministrativa degli incarti e l’attività organizzativa annessa”. Questo “per garantire un efficace servizio di base”. Per ciò che concerne la Polizia cantonale, continua il governo, “il servizio dedicato alla suddetta attività di ricerca di patrimoni e di affiancamento nella relativa attività del servizio del Ministero pubblico, richiederebbe alcuni collaboratori con formazione economica finanziaria, specializzati nel recupero crediti”.
Un dispositivo, quello appena descritto, che comporterebbe dunque dei potenziamenti di personale puntuali, stando al messaggio governativo. «Con una politica che oggi pone l’accento sui risparmi, il discorso si complica – osserva il co-relatore commissionale Marco Noi –. Occorrerà capire se vi sia la possibilità di per così dire reindirizzare risorse umane già interne allo Stato, affidando loro nuovi compiti. Quanto al Ministero pubblico, non intravedo margini di manovra, dato il suo non indifferente carico di lavoro odierno. Riguardo all’Amministrazione, bisognerà comunque verificare se la formazione di questo o quel funzionario eventualmente disponibile sia adeguata allo svolgimento da subito delle mansioni contemplate dal prospettato dispositivo». Riprende Genini: «Il potenziamento potrebbe essere tuttavia finanziato con i proventi delle confische, il cui numero dovrebbe aumentare, come avvenuto nel Canton Zurigo, proprio con l’intensificazione della lotta alla criminalità economica». Non resta che attendere l’esito della discussione in seno alla commissione ‘Giustizia e diritti’.
Articolo pubblicato nell’edizione di martedì 18 febbraio 2025 de La Regione
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«Criminalità economica, occorre fare di più»
Passi avanti in Commissione giustizia e diritti in merito alle misure avanzate dal Consiglio di Stato per essere più incisivi nella lotta ai reati finanziari potenziando diversi servizi – Resta aperta la questione delle risorse
Passi avanti (e una certa unità d’intenti) in Commissione giustizia e diritti in merito alla necessità di fare di più per il complesso tema della lotta alla criminalità economica in Ticino. Ieri i deputati hanno sentito in audizione il Dipartimento delle istituzioni e la Polizia cantonale (presenti il consigliere di Stato Norman Gobbi, il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi, il capo Polizia giudiziaria Thomas Ferrari e il capo settore Servizio giuridico della Polizia cantonale Christel Nicora). Al centro dell’attenzione il messaggio del Governo sulla mozione «misure incisive puntuali per combattere la criminalità economica», presentata nel 2021 dall’allora deputato Raoul Ghisletta (PS).
Al netto dell’audizione, durante la quale è stato fatto il punto della situazione tra le parti, ora i deputati della Commissione sembrano intenzionati a tirare dritto verso il via libera alle proposte contenute nel messaggio governativo. Attualmente i deputati Simona Genini (PLR) e Marco Noi (Verdi) stanno infatti lavorando al rapporto commissionale, che dovrebbe essere ultimato nel giro di qualche mese. E, come ci conferma Genini, «l’intenzione è quella di confermare le proposte dell’Esecutivo poiché siamo tutti concordi sul principio che sul fronte della criminalità economica occorre fare di più».
In estrema sintesi, il Governo ha proposto: un rafforzamento presso il Ministero pubblico e la Polizia cantonale di servizi dedicati alla ricerca, al sequestro, alla gestione e alla confisca di valori patrimoniali nel contesto dei procedimenti penali; il potenziamento dell’Ufficio fallimenti per poter incrementare controlli efficaci e sistematici per l’identificazione e la segnalazione al Ministero pubblico di fallimenti con connotazioni penali; il potenziamento dell’Ufficio del registro di commercio per individuare e far cancellare tempestivamente le società vuote e inattive (le cosiddette società bucalettere). Tutto ciò ottimizzando al contempo lo scambio d’informazioni tra le varie autorità.
Su questo fronte, non a caso, Genini auspica «l’adozione di una piattaforma digitale che funzioni al meglio». Ora, come si diceva, la Commissione proseguirà i suoi approfondimenti, in particolare riguardo alla questione delle risorse, anche alla luce della delicata situazione finanziaria del Cantone. Come ci spiega il deputato Noi, «mentre la necessità di fare di più è riconosciuta in maniera trasversale, in Commissione ora si discuterà di come attivare le risorse necessarie per i potenziamenti: se tramite una riallocazione interna oppure con delle assunzioni tout-court ». In questo contesto, ricorda Noi, va pure tenuto conto che nel medio termine l’auspicio è che tramite il potenziamento dei servizi legati alle confische questi stessi servizi possano autofinanziarsi. Come dire: più confische, più soldi per finanziare le risorse supplementari necessarie.
Articolo pubblicato nell’edizione di martedì 18 febbraio 2025 del Corriere del Ticino