Impegno per garantire la presenza del settore militare in Ticino
È un’azienda dalle grandi dimensioni quella costituita dalla presenza in Ticino dell’esercito svizzero. “Certo – afferma il Consigliere di Stato Norman Gobbi. Se pensiamo che sono circa 700 i collaboratori/militari professionisti e che la massa salariale globale in Ticino ammonta a circa 66 milioni di franchi si può capire come l’esercito svizzero, se considerato anche in quest’ottica, dia un buon contributo alla nostra economia, senza dimenticare l’indotto che crea. E in questo senso a livello salariale si possono aggiungere tranquillamente altri 30 milioni di franchi. Siamo molto vicini ai 100 milioni: non male davvero come azienda! Inoltre ci sono posti di lavoro, e qui mi riferisco solo per fare un esempio alla RUAG presente soprattutto a Lodrino, con un alto contenuto tecnologico e innovativo. Insomma, posti di lavoro dall’elevato “valore aggiunto”, come si usa dire in queste situazioni”.
Ma l’Esercito qui a sud delle Alpi comporta pure altri punti di forza. “A livello strategico è importante mantenere una presenza forte a sud del massiccio del San Gottardo, nella zona di frontiera con l’Italia e più in generale con l’area mediterranea. L’impegno del Dipartimento delle istituzioni è quello di rafforzare questa presenza, sia per offrire ai giovani ticinesi possibili sbocchi di impiego, sia per garantire una partecipazione attiva e concreta della Terza Svizzera all’interno dell’Esercito. Il Ticino in questo senso ha molto da dare all’Esercito, anche nella costruzione di quella coesione nazionale che porta a mantenere e a rinnovare l’identità della nostra Nazione”, sottolinea Norman Gobbi. “Su questa linea vorrei citare anche i vantaggi che offre una formazione militare all’economia privata. Una crescita dell’individuo che può svilupparsi in maniera sinergica tra il settore militare e il settore civile. Se invece parliamo del significato e dell’importanza dell’Esercito, allora non si può dimenticare come oggi esso si ponga a supporto delle forze dell’ordine. E qui dobbiamo essere ben coscienti che se il nostro livello di sicurezza – anche in Ticino – ha raggiunto uno standard elevato lo si deve anche alla presenza dell’Esercito. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Per questo ogni azione che tende a indebolire l’Esercito è una picconata al pilastro della nostra sicurezza individuale e collettiva”, conclude il Direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi.