Comunicato stampa del Consiglio di Stato | Il Consiglio di Stato ha approvato una serie di modifiche della Legge cantonale sulla cittadinanza ticinese e sull’attinenza comunale (LCCit). L’adeguamento allinea le norme ticinesi ai cambiamenti previsti a livello federale, e comporterà in particolare l’istituzione di un nuovo percorso formativo, obbligatorio e uniformato a livello cantonale; i Comuni saranno quindi in futuro sgravati da questo compito.
L’adeguamento della Legge federale sull’acquisto e la perdita della cittadinanza svizzera (LCit) – che entrerà in vigore il 1. gennaio 2018 – intende garantire che solo gli stranieri ben integrati possano ottenere il passaporto elvetico. Per raggiungere l’obiettivo, sono previsti alcuni significativi cambiamenti alla prassi attuale: anzitutto, la procedura ordinaria di naturalizzazione potrà essere avviata solo dopo la concessione di un diritto di soggiorno a lunga scadenza (permesso C). La nuova Legge federale definisce inoltre con più chiarezza i parametri che determinano l’integrazione del candidato nella società svizzera: osservanza dell’ordine e della sicurezza pubblici, rispetto dei valori della Costituzione, capacità di esprimersi in una lingua nazionale e volontà di partecipare alla vita economica o di acquisire una formazione.
Come enti responsabili delle procedure di naturalizzazione, i Cantoni sono ora chiamati ad adeguare le loro prassi alle nuove disposizioni federali. Il Consiglio di Stato ticinese ha quindi approvato un progetto di revisione della Legge cantonale sulla cittadinanza ticinese e sull’attinenza comunale, prevedendo una serie di modifiche sostanziali rispetto alla procedura attuale.
In particolare, la preparazione dei candidati alla naturalizzazione sarà sensibilmente modificata rispetto alla situazione attuale. Per quanto riguarda la conoscenza delle lingue nazionali, il diritto federale impone infatti l’obbligo di presentare un certificato conforme agli standard qualitativi riconosciuti a livello internazionale. Il Cantone sarà quindi chiamato unicamente a fornire e verificare le conoscenze su civica, storia e geografia della Svizzera e del Ticino. Per svolgere questo compito, il Governo propone di adottare una nuova procedura uniformata e gestita direttamente dalle autorità cantonali, sia per la formazione sia per gli esami; saranno quindi sgravati da questo compito i Comuni, che rimarranno per contro responsabili di verificare l’avvenuta integrazione del candidato nella comunità, in base ai parametri stabiliti con chiarezza dalla nuova legge federale.
A livello decisionale le competenze sono invariate rispetto alla soluzione attuale, ovvero le concessioni dell’attinenza comunale e della cittadinanza cantonale ticinese rimarranno prerogativa dei rispettivi organi legislativi.