Il movimento si è riunito per la presentazione della lista dei candidati per il Consiglio di Stato
La Lega dei ticinesi ha svelato tutti i suoi candidati in un’ affollata festa popolare che ha segnato l’avvio della sua campagna elettorale per le cantonali del 19 aprile. Alcune centinaia di persone si sono riunite domenica nel capannone di Pregassona per l’assemblea del movimento.
“Evitiamo di fare l’occhiolino ad altri partiti”, ha ammonito Marco Borradori, sindaco di Lugano, sottolineando che per respingere l’attacco del PLRT serve una squadra compatta e unita.
A prendere la parola in seguito i cinque candidati in corsa per il Consiglio di Stato. Amanda Rückert ha fatto notare come altre forze tentino di scimmiottare le posizioni storiche della Lega: “ci sono concetti che sono quelli del lavoro prima ai ticinesi, la limitazione della libera circolazione, la difesa delle nostre frontiere. La Lega su questi punti c’è sempre stata”.
Di emergenza lavoro hanno parlato anche Fabio Badasci, evidenziando “l’esclusione dei nostri lavoratori e in particolare dei nostri giovani” e la povertà dei salari di alcune professioni, e Daniele Caverzasio, che ha affermato: “quando parliamo di occupazione non ce ne frega niente di Laura Sadis e del suo motto del ‘non si può fare’, di Manuele Bertoli che dice rivotiamo il 9 febbraio”.
Claudio Zali nel suo discorso si è rivolto ai possibili delusi alla base del movimento: “dovete permetterci di impedire che la partitocrazia riprenda in mano con maggiore forza il suo potere”.
Infine, come capo del Dipartimento istituzioni, Norman Gobbi ha rivendicato il merito di una maggiore presenza e controllo del territorio a tutela della sicurezza pubblica, ed una maggior determinazione del Governo nei rapporti con Berna.
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