Opinione pubblicata nell’edizione di venerdì 6 settembre 2019 de La Regione
Ho letto con profonda tristezza della diatriba tra le comunità di Cevio e Lavizzara riguardo a una sezione scolastica, la cui presenza in alta valle avrebbe permesso di ravvivare e occupare il centro scolastico edificato a Sornico dopo l’aggregazione. L’autorità di Cevio ha invece deciso diversamente.
Spesso le valli richiamano l’attenzione, chiedendo solidarietà e sostegno. E spesso – anzi molto spesso – tale sostegno è garantito dal Cantone e dagli altri Comuni.
Poi capitano situazioni come quella avvenuta in alta Vallemaggia, dove la solidarietà interna a una valle cade e primeggia la povertà di spirito. Rattrista, poiché quella stessa comunità che ha detto “no” a Lavizzara ha sempre rimproverato al Cantone di essere poco solidale e di fare troppo poco per le zone periferiche È un peccato che alla prima occasione di dimostrarsi solidale con i cugini della Lavizzara il Municipio di Cevio abbia fatto il contrario di quanto chiede al Cantone.
Da valligiano sono triste, poiché significa che si è giunti davvero alla fine. Quando la solidarietà tra comunità di valle viene a mancare, si dimostra che non sta più a cuore il bene delle valli in generale, ma che si lascia prevalere una visione miope e a breve termine. Diventano così solo enunciati declamatori tutte le belle parole e le buone intenzioni pronunciate in altre circostanze. Non nego che anche l’arresto – per volontà della commissione di studio – del progetto aggregativo tra Cevio e i Comuni della Rovana sia un segnale pessimo sulla capacità del polo regionale di fungere da catalizzatore e virtuoso elemento di coesione.
Le sfide che attendono le zone periferiche sono spesso in salita, ma se sul percorso sono gli stessi attori protagonisti a mettere tronchi e pietre, beh, alla fine il Cantone potrà fare poco, anche se si è sempre adoperato per aiutare e sostenere queste comunità, come i progetti d’investimento stanno a dimostrare.
L’alta Vallemaggia deve affrontare ancora una sfida: la realizzazione della nuova casa anziani, che Lavizzara vorrebbe edificare con un concetto innovativo a Broglio, mentre altri opterebbero per innalzare di un piano il centro sociosanitario di Cevio (con tutti i problemi di gestione del cantiere e di convivenza tra ospiti e nuova costruzione). Speriamo che almeno sugli anziani si trovi quella solidarietà che per i bambini non si è sciaguratamente trovata; altrimenti, l’unica cosa che accomunerà l’alta valle sarà la gestione dei campisanti…