Da LaRegione del 29 febbraio 2016
«Un sì del Ticino alla Svizzera. Un sì della Svizzera al Ticino. Un sostegno reciproco per rinsaldare quell’amore che ci lega e che passa anche da una votazione di questo tipo». Una votazione che ha visto quasi il sessanta per cento dei ticinesi allinearsi alla posizione del Consiglio di Stato. Il quale negli scorsi mesi si è lungamente speso – salamini compresi – a favore della costruzione di un secondo tunnel autostradale al Gottardo. «Era importante – spiega il presidente dell’esecutivo Norman Gobbi alla ‘Regione’ – far comprendere al resto del Paese che il governo, il Gran Consiglio e la deputazione cantonale alle Camere federali sostenevano questo progetto». Un progetto che alla luce del risultato di ieri pare aver «offerto quelle garanzie di cui i ticinesi hanno bisogno».
Una garanzia su tutte: il traffico non aumenterà, nonostante l’apertura di un secondo tunnel.
Sì. Oltre all’articolo costituzionale, ora pure il decreto legislativo afferma a chiare lettere che non ci sarà e non ci potrà essere un aumento della capacità sotto il Gottardo. Una rassicurazione che ha portato il Consiglio di Stato a sostenere un risanamento che rispetta il volere dei ticinesi, i quali in passato si sono espressi chiaramente contro l’iniziativa Avanti e a favore dell’Iniziativa delle Alpi.
Dal passato al futuro: tali rassicurazioni, signor Gobbi, non devono rimanere sulla carta…
È un impegno che si assumeranno in particolar modo i contrari al raddoppio, così come i governi direttamente toccati dal tema. Ossia il Canton Ticino e il Canton Uri. E per quanto concerne il Ticino, lo ribadisco, resteremo vigili: non vogliamo venir meno alla nostra parola, né tantomeno farci prendere per il naso dalle autorità federali. Si farà di tutto per scongiurare un aumento del traffico. È ciò che si attende la popolazione.
Soprattutto quella del Mendrisiotto, che ieri ha detto no.
È comprensibile che il Mendrisiotto abbia votato no. La regione è fortemente toccata dal traffico transfrontaliero e in tal senso l’impegno del governo sarà quello di rispondere a queste preoccupazioni e di continuare con quei progetti che si stanno mettendo in atto per migliorare il trasporto pubblico e la mobilità transfrontaliera. Il tutto nell’ottica di migliorare la vivibilità del Mendrisiotto.