Opinione pubblicata nell’edizione di sabato 3 novembre 2018 de La Regione
Tra poco meno di un mese gli abitanti di Croglio, Monteggio, Ponte Tresa e Sessa saranno chiamati alle urne per esprimersi sul progetto aggregativo dei loro Comuni. E proprio qualche giorno fa un abitante del Malcantone mi ha chiesto perché sostengo l’aggregazione dei quattro enti locali. Anzitutto perché questa iniziativa è nata a livello locale e questo è proprio il nuovo approccio che il Consiglio di Stato ha introdotto su mia iniziativa nel Piano cantonale delle aggregazioni. Non si tratta quindi di tracciare su carta con un pennarello indelebile il “disegno” calcolato secondo una formula matematica precisa e vincolante. Il Cantone vuole indicare la via da seguire, e poi ogni ente locale può decidere come percorrerla. È questa la ricetta vincente per ottenere un federalismo sano e vitale; permettere ai Comuni di profilarsi sul loro futuro dando loro i giusti incentivi per farlo. E in questo caso il Governo ha stanziato un credito totale di 2,7 milioni che permetterà alla nuova realtà comunale di riorganizzarsi dal punto di vista amministrativo, investire e svilupparsi e realizzare strutture o servizi a carattere sociale come la costruzione di un asilo nido o un centro diurno per anziani. Inoltre la situazione finanziaria sarà equilibrata grazie all’applicazione di un moltiplicatore d’imposta massimo dell’85%. Si tratta di un’opportunità che tutti i cittadini della zona hanno per permettere il rilancio del comparto come auspicato dai quattro Esecutivi comunali, senza dimenticare che quest’aggregazione potrebbe servire da stimolo anche per tutta l’area del Medio Malcantone che da anni mostra una latente necessità aggregativa. Le esperienze positive maturate con le aggregazioni portate a termine con successo in diverse regioni del Ticino confermano la bontà delle nostre intenzioni: sono nate realtà solide nell’organizzazione e nella distribuzione dei servizi. In quest’ottica il nuovo Comune di Tresa ha la possibilità di diventare un polo di riferimento per tutto il comprensorio. A partire dall’autonomia organizzativa e finanziaria, da una visione territoriale comprensoriale e dall’espansione delle proposte socioculturali e didattiche; tutti elementi che consentiranno di avvicinare le istituzioni comunali alle esigenze di tutti i cittadini. D’altra parte è imprescindibile che il successo del federalismo elvetico si fonda su comuni forti, autonomi e responsabili, capaci di offrire servizi efficienti, all’altezza delle esigenze della popolazione rimanendo comunque custodi della prossimità fra amministrati e amministratori. All’amico che vive nella zona ho dato queste risposte, le stesse che rivolgo anche a tutto il resto della popolazione locale. Per questi motivi invito tutte le cittadine e i cittadini di Croglio, Monteggio, Ponte Tresa e Sessa a cogliere questa irrinunciabile occasione di crescita sostenendo compatti e convinti il progetto aggregativo. Le aggregazioni comunali non hanno l’obiettivo di distruggere le realtà locali – come tanti vorrebbero far credere – ma semmai di rendere i comuni più forti e autorevoli e di permettere loro di crescere per costruire quello che sarà il Canton Ticino di domani.