Il Dipartimento delle istituzioni informa che da inizio anno le targhe della Sezione della circolazione sono prodotte presso le Strutture carcerarie ticinesi. Infatti, all’interno degli spazi del corpo intermedio tra il Carcere giudiziario (la Farera) e il Carcere penale (la Stampa) è stato collocato un nuovo laboratorio realizzato ad hoc per la stampa delle targhe nel quale lavorano persone che stanno espiando la propria pena.
Nell’autunno del 2007, nel corso dell’allestimento delle Linee direttive e del Piano finanziario 2008-2011, il Consiglio di Stato aveva deciso di promuovere lo studio di alcune misure di riorganizzazione dei servizi dell’Amministrazione cantonale, tra queste rientrava anche la misura “Conversione delle attività dei laboratori in attività utili per l’AC”.
Nell’approfondimento svolto è emerso che il sistema carcerario, inteso come attuazione dell’esecuzione della pena, deve avere capacità di accompagnamento al lavoro e di reinserimento nel tessuto sociale e produttivo.
Il lavoro carcerario rappresenta, difatti, lo strumento fondamentale per la “risocializzazione” del detenuto, e contribuisce al contempo a promuovere il processo di modifica degli atteggiamenti antisociali. Inoltre, l’occupazione dei carcerati in un’attività lavorativa permette di favorire il trattamento “rieducativo” alla legalità, di ridurre lo stato di disagio causato dalla loro inattività e mantenere un certo equilibrio psico-fisico a tutto vantaggio della sicurezza all’interno della struttura carceraria.
In questo senso sono state analizzate diverse possibili attività da introdurre presso il Penitenziario cantonale con l’obiettivo di generare utili e nel contempo rendere effettiva l’esecuzione della pena. Una delle attività identificate riguardava la produzione delle targhe.
Il progetto per la produzione delle targhe in carcere è stato realizzato dalla Divisione della giustizia con la collaborazione della Sezione della circolazione.
Presso il “laboratorio targhe” attualmente si occupano della produzione quattro persone in espiazione della pena a tempo pieno, i quali sono coordinati da un funzionario responsabile per il controllo e la gestione del laboratorio.
I detenuti ricavano il prodotto finale partendo da semilavorati sui quali vengono impressi e colorati numeri e lettere. In seguito i pezzi stampati sono inseriti e sigillati in apposite confezioni di plastica che vengono poi inscatolate. Le targhe prodotte sono, infine, consegnate settimanalmente alla Sezione della circolazione. Inoltre, presso il laboratorio si provvede a distruggere le targhe ritirate dalla circolazione e quelle difettose.
Grazie all’implementazione del nuovo laboratorio presso il carcere cantonale si è contribuito a:
- creare dei posti di lavoro all’interno della struttura;
- rendere più celeri i tempi di fornitura del prodotto finale;
- trasferire la metà dei costi di produzione dal Canton Friborgo al Canton Ticino;
- ridurre il tragitto necessario per il trasporto delle targhe e di conseguenza le emissioni inquinanti.