Articolo apparso nell’edizione di mercoledì 21 gennaio 2018 del Corriere del Ticino
Attilio Fontana, candidato del centrodestra alla guida della Regione Lombardia, vuole consolidare i rapporti con il Ticino
La priorità è l’elezione del 4 marzo, ma Attilio Fontana – esponente della Lega Nord – sa bene che in prospettiva il Ticino potrebbe figurare a più riprese sull’agenda personale. E il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lombardia, ospite ieri a Lugano della Lega dei ticinesi, intende consolidare i rapporti con il nostro Cantone. «Fondamentale – ci ha detto – è mantenere un rapporto costante, nell’interesse delle due parti. Se poi avrò qualcosa da far notare a Marco Borradori o a Norman Gobbi li chiamerò e dirò loro “questo el va minga ben”». Proprio il sindaco di Lugano e il consigliere di Stato erano presenti in piazza Riforma in quanto «amici leghisti di vecchia data», e non hanno mancato di evidenziare le qualità del già sindaco di Varese. Se Borradori ha posto l’accento sul «pragmatismo senza troppi arzigogoli» di Fontana, Gobbi ha affermato: «Da ex amministratore locale conosce da vicino i bisogni dei cittadini e delle aziende. Il suo nuovo corso potrebbe quindi portare meno fantapolitica e più concretezza, favorendo il rilancio dell’economia lombarda e al contempo togliendo pressione al nostro mercato del lavoro».
Eppure i possibili punti di frizione, già emersi durante la gestione del governatore uscente Roberto Maroni, sono molti: dalla richiesta del casellario giudiziale per i permessi per frontalieri all’imminente voto su «Prima i nostri». «Comprendo le motivazioni che spingono a queste scelte, ma credo altresì che con una saggia collaborazione gli effetti negativi derivanti da tali misure si possano in gran parte ridurre» ha indicato Fontana. Per poi aggiungere: «Il casellario giudiziale? Non credo sia un elemento tale da poter interrompere ogni tipo di rapporti. Anche se bisognerebbe valutare da reato a reato». Tema sensibile lungo il confine è poi quello dei frontalieri. «Sono convinto – ha rilevato Fontana – che lo sviluppo dell’economia lombarda sia un passo innanzitutto necessario per noi. Questo non toglie che il discorso del frontalierato va valutato da ambo le parti: è una risorsa per il nostro territorio ma penso che possa anche essere un elemento di interesse per il mercato del lavoro ticinese. Detto ciò, dato che noi non vogliamo essere invasi non pretendiamo di invadere voi. Trovare un equilibrio è possibile, senza fare demagogia e spaventare i frontalieri». Questi ultimi, come il Ticino, attendono di sapere se vedranno la luce i nuovi accordi fiscali tra Svizzera e Italia. «Nel mio pragmatismo – ha sostenuto Fontana – auspico che si possa prendere finalmente una decisione. Sono dell’idea che, se lo volessero, i rappresentanti dei due governi potrebbero trovare una soluzione in poche ore». Fontana, infine, è tornato sul polverone sollevato a inizio gennaio dopo che – sul tema dell’immigrazione – aveva parlato di «razza bianca». «È stato uno strafalcione linguistico e non un commento a sfondo razzistico, per il quale mi sono scusato» ha riconosciuto.
Dal Telegiornale di Teleticino
http://teleticino.ch/il-tg/lega-incontra-lega-fontana-a-lugano-AJ139174