Il deragliamento nell’AlpTransit dimostra ancor più il suo valore”
Il grave incidente ferroviario capitato nella galleria di base del San Gottardo, con l’importante intervento “di soccorso” della vecchia e gloriosa linea della Gotthardbahn per il transito dei passeggeri (e in un primo tempo parzialmente anche delle merci) dà valore alla richiesta ticinese di iscrivere la ferrovia del San Gottardo nel patrimoniomondiale dell’UNESCO. Lo sostiene con vigore il Consigliere di StatoNorman Gobbi, che afferma: “Dopo i Castelli di Bellinzona e il Monte San Giorgio questo gioiello dell’ingegneria ferroviaria e del genio del diciannovesimo secolo deve rientrare nel patrimonio dell’UNESCO. Questa linea è un simbolo per la Svizzera e ancora oggi – nell’anno 2023 – ha dimostrato tutta la sua validità, mantenendo il Ticino collegato al resto della Svizzera nonostante la chiusura di AlpTransit a causa del grave deragliamento. Mi permetto di fare questa proposta da leventinese e persona che ha vissuto nel 2009 in qualità di giovane deputato la rivendicazione del Ticino verso Berna per trasmettere la candidatura della vecchia Gotthardbahn alle istanze dell’UNESCO”.
Infatti nel 2009 il Ticino aveva già avanzato questa candidatura. “A capo del Dipartimento del Territorio vi era Marco Borradori, che aveva presentato la prima fase del progetto di candidatura per l’iscrizione della tratta ferroviaria del San Gottardo nell’elenco del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Sulla base di quel rapporto i governi di Ticino e Uri, con l’accordo delle FFS, hanno deciso di sottoporre alla Confederazione la richiesta ufficiale di candidatura. Purtroppo però il Consiglio federale ha tergiversato. A una seconda richiesta sottoposta a Berna nel 2014, lo stesso governo ha rinviato ogni decisione al 2025. Ebbene, siamo vicini a quella data e ci sono tutte le condizioni – compresa questa nuova riscoperta della gloriosa linea del San Gottardo – affinché non si pongano altri ostacoli alla candidatura! La vecchia linea – e non è solo il sottoscritto a sostenerlo – ha un valore inestimabile. Il tunnel inaugurato nel 1882 era già allora il più lungo al mondo e le vie d’accesso presentano sorprendenti gallerie elicoidali, audaci viadotti e due centrali elettriche. La ferrovia, come detto, è un simbolo per la Svizzera e mostra le grandi capacità ingegneristiche del nostro paese. Dopo il riconoscimento dato dall’UNESCO alle linee dell’Albula /Bernina della Ferrovia Retica nel 2008 oggi una seconda storica opera ferroviaria deve poter essere valorizzata dal riconoscimento mondiale dell’UNESCO”, conclude il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi