Presidio del territorio, attività di prevenzione ed azioni di repressione: è stato questo il filo conduttore che ha caratterizzato il lavoro della Polizia cantonale nel 2012. Il “bene sicurezza” è fondamentale nella vita di ciascun individuo, ma al contempo rappresenta una parte significativa della qualità di vita che un Paese deve garantire ai propri cittadini. Questo bene essenziale ci viene garantito ogni giorno dall’encomiabile lavoro svolto da 675 donne e uomini in forza alla Polizia cantonale.
Il Rapporto di attività della Polizia cantonale è un utile strumento informativo, atto a presentare ai cittadini quanto è stato fatto per garantire l’ordine e la sicurezza nel nostro Cantone. Il presente documento ha anche una valenza strategica, in quanto permette ai cittadini di valutare se quanto programmato è stato poi effettivamente realizzato.
Il miglior deterrente alla criminalità è indubbiamente la capacità da parte delle Autorità di contrastarla efficacemente. In questo senso, l’ottimo lavoro della Polizia cantonale, la sempre più stretta collaborazione con gli altri attori coinvolti nella tutela della sicurezza (il Corpo delle Guardie di Confine federale e le Polizie comunali) e l’attuazione di puntuali dispositivi operativi che consentono di rispondere tempestivamente ad improvvise emergenze di sicurezza in una specifica regione, sono una concreta risposta alle aspettative del cittadino. Un ulteriore tassello fondamentale nella lotta alla criminalità è rappresentato dalla collaborazione dei cittadini con la Polizia: un rapporto che si alimenta quotidianamente attraverso la segnalazione di situazioni sospette e che è facilitato dalla prossimità degli agenti ai cittadini.
Le statistiche 2012 mostrano un aumento dei reati (+8.4%), dato che ha intaccato al ribasso la percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Ad accrescere questa percezione ha senz’altro anche contribuito “l’autunno caldo”, con l’ondata di furti nelle Tre Valli e l’ampio risalto datone sui media. Il dispositivo “DISCOMO”, da cui derivano operazioni puntuali quali “Prevena 2012”, Tafino e Scoca, hanno permesso di rassicurare la popolazione locale ed al contempo di diminuire sensibilmente i reati in quelle specifiche zone. È quindi fondamentale anche agire sulla percezione della sicurezza, aumentando la visibilità ed il numero dei nostri agenti dispiegati sul territorio, in modo da fungere – da un lato – quale deterrente contro i criminali e – dall’altro – per rassicurare la popolazione.
Dopo quasi due anni di conduzione del Dipartimento delle istituzioni, guardo con estrema fiducia al futuro prossimo: oltre al prospettato adeguamento degli effettivi, l’applicazione della Legge di collaborazione fra la Polizia cantonale e le Polizie comunali (LCPol) – quando entrerà in vigore operativamente – migliorerà ulteriormente il grado di presidio del territorio e la nuova sede del Comando della Polizia – che raggrupperà in un unico stabile a Bellinzona diversi servizi e la sede della Scientifica – colmerà una prima grave lacuna logistica.
La strada per operare ancora meglio ed in maniera più capillare “sul” e “per” il territorio è dunque tracciata ed i frutti – ne sono certo – non tarderanno a giungere.
Ringrazio, a nome del Consiglio di Stato e personalmente, tutti gli agenti che contribuiscono con il loro impegno ed il loro spirito di sacrificio alla sicurezza di tutti.
Norman Gobbi
Consigliere di Stato e
Direttore del Dipartimento delle istituzioni