La guerra convenzionale è purtroppo ritornata in Europa. La Svizzera deve prepararsi in modo integrale a sviluppi pericolosi nonché a dare il proprio contributo per la sicurezza in Europa. Questo contributo consiste nel far rispettare la neutralità armata, poiché solo chi è capace di proteggere la pace sul proprio territorio può mediarla altrove.
La situazione in Ucraina è peggiorata drammaticamente nelle ultime ore: il conflitto Russia-Ucraina si è trasformato in una violazione del diritto internazionale, della sovranità e dell’integrità territoriale di un Paese democratico. Di fatto, l’ordine di sicurezza europeo in vigore dal 1989 è terminato a seguito dell’invasione russa. La sicurezza in Europa è seriamente minacciata. La comunità internazionale è chiamata a opporsi risolutamente all’aggressione russa nonché alla spregiudicata politica del potere di Putin.
L’Alleanza sicurezza Svizzera purtroppo ha avuto ragione nelle sue prese di posizione in occasione della campagna referendaria sull’acquisto di nuovi jet da combattimento, sostenendo che i mezzi militari tradizionali sono ancora la valuta forte nelle relazioni internazionali. Il destino dell’Ucraina ci ricorda che un paese senza alleati solidi deve poter contare sul proprio esercito. L’invasione russa dimostra che la Svizzera deve essere in grado di difendersi dalle minacce a tutti i livelli. Questo include mezzi militari moderni a terra e in aria, così come la difesa contro gli attacchi nello spazio virtuale e a danno di infrastrutture critiche o aziende. Inoltre, le forze armate svizzere devono aumentare nuovamente il loro numero e dotarle di mezzi moderni. Ciò rende ancora più importante per la Svizzera procedere rapidamente con l’acquisto dell’F-35.